Tiene banco la polemica scaturita dall’ultimo intervento pre-elezioni di Matteo Salvini a Milano in Piazza Duomo, quando sventolando in aria un rosario ha invocato l’intercessione della Madonna per condurre la Lega alla vittoria elettorale. Da lì sono seguite le critiche del Vaticano che non ha gradito l’ostentazione di simboli cristiani messa in atto da Salvini. Per parlare del tema che intreccia politica e religione a “Lavori in Corso” sono intervenuti il Vaticanista Piero Scavazzi e il giornalista de “Il Messaggero” Mario Ajello.

Piero Scavazzi: “Io penso che anche in questo caso lo scritto sia molto più serio di quello che noi pensiamo. In Europa c’è una guerra civile spirituale tra due cristianesimi che sono giunti alla resa dei conti. C’è il cristianesimo identitario e sovranista di Salvini e un cristianesimo egalitario e globalista di Bergoglio, che vede nella globalizzazione e nelle migrazioni il compimento di un disegno divino che unifica l’umanità. Salvini con il rosario è Anima e Core in versione lombarda. Noi abbiamo avuto il Governo Monti-Fornero, è stata e tanta la reazione, gli anticorpi che il paese si è affidato a dei fuoricorso“.

Mario Ajello: “Salvini non fa altro che usare i simboli religiosi per la sua campagna elettorale invadendo il campo della Chiesa. La reazione della Chiesa è altrettanto invasiva. L’estremismo di Salvini è evidente, la Chiesa reagisce con tutta la sua forza. Bisogna vedere quanto gli elettori cattolici vorranno votare a favore o contro la Lega. La stragrande maggioranza dei vescovi sono contro Salvini per la questione dei migranti”.