“Ognuno ha diritto di pensare ciò che vuole, quello che mi pare fuori luogo e inaccettabile è il patrocinio del Governo e l’affluenza di tutta una serie di ministri”. La Senatrice Emma Bonino è intervenuta a ‘Un giorno speciale’. Cosa ne pensa l’esponente di +Europa del Congresso mondiale della famiglia che si è tenuto a Verona nei giorni scorsi? L’intervista di Francesco Vergovich e Marco Guidi.

“Il Governo – commenta la Senatrice – deve far rispettare le leggi che esistono. Evidentemente tutto questo e in particolare i toni, le volgarità, i gadget distribuiti a Verona implicano una concezione della donna e della società in una forma di nostalgia reazionaria fortemente discriminatoria.

“Nostalgia reazionaria – continua Emma Bonino – che si esplica sia negli attacchi diretti ai diritti conquistati con tanta fatica, sia nelle leggi che complessivamente passano senza farci troppo caso”.

Tra i temi affrontati e promossi durante il Congresso di Verona, la salute e dignità della donna, la tutela giuridica della vita e della famiglia e le politiche aziendali per la famiglia e la natalità. “Politica di sostegno e di servizi francese, belga o olandese – commenta la Senatrice – smentiscono lo stereotipo per cui le donne se lavorano non fanno figli. E’ indubbio invece che le donne più lavorano più fanno figli, perché una sicurezza economica porta una maggiore ottimismo nel guardare al futuro! L’assenza di una certezza, di un minimo di sicurezza economica invece non aiuta un impegno di maternità o paternità che sia”.

“I diritti, come la democrazia, bisogna mantenerli, curarli. Sono un processo e possono andare avanti o possono tornare indietro. Se ci distraiamo rischiamo di svegliarci e non trovarli più”.

Sulla Legge 194 poi commenta: “Rivotarla? Non saprei. Ma penso che su temi che implicano le scelte individuali più o meno dolorose questo paese ha dimostrato sempre di essere più avanti della classe politica. Penso per esempio alla legge sulle unioni civili. La società è già cambiata sotto i nostri occhi. E’ solo la politica che ne ha preso atto con grande ritardo”.