Questioni di soldi, indebitamenti, bilanci. Se ne parla raramente, perché a un certo punto, soprattutto nel calcio, devono uscire fuori e anche quadrare. A meno che non si tratti di sceicchi multimiliardari (e non è il caso della Serie A) a volte si fanno anche preoccupanti. Così sembra suonare allarmante la notizia della richiesta di un bond di 100-200 milioni da parte della Juventus rivolta agli investitori azionari. La società bianconera vorrebbe vedersi accreditata quella cifra entro il prossimo 30 giugno ma non per forza si tratta di una situazione anomala.

Lo ha spiegato in diretta con noi Marco Bellinazzo, giornalista de “Il sole 24 ore”: “La Juve già il 30 giugno 2018 aveva un indebitamento finanziario di 309 milioni, è chiaro che l’operazione Ronaldo, soprattutto nel primo anno peserà molto ai conti juventini, detto ciò è anche un’operazione che ha portato e porterà a dei ricavi quindi questo stress andrà a ridursi, pensiamo anche solo all’operazione Adidas“.

BOND E PRESTITO: SINONIMI? – “La differenza tra mettere un bond e andare in banca a chiedere un prestito qual è? Se vai in banca a chiedere un prestito la banca decide se concedertelo o meno a un dato tasso d’interesse. Il bond sei tu che vai sul mercato, dici ‘signori, ho bisogno di 100-200 milioni di prestito’ e stabilisci tu quale può essere il tasso d’interesse che elargirai a chi ti presta questi soldi. L’idea appunto è quella di andare sul mercato e provare a capire a quale tasso d’interesse la Juve proverà a piazzare quest’obbligo azionario. Converrebbe che il tasso d’interesse fosse fissato a più o meno 200 milioni così da estinguere il debito precedente, coi 300 poi si chiuderanno altre obbligazioni o prestiti con le banche mentre un’altra parte sarà destinata alla liquidità del mercato. E’ una operazione chiaramente dettata dal contratto di Cristiano Ronaldo che determina uno stress sui conti che poi sarà riassorbito col tempo, teniamo sempre conto che la Juve è riuscita a ricavare trenta milioni dalla cessione di Higuain estinguendo di fatto lo stipendio di Ronaldo per un anno, poi, bontà sua, è riuscita a fare una serie di plusvalenze che permettono in qualche modo di pareggiare l’operazione CR7 ma ci sono altre situazioni che anche l’anno scorso hanno aiutato la Juve a non andare in un rosso clamoroso“.

PLUSVALENZE FITTIZIE, LECITO O NO? – “Io credo che alcune operazioni vadando valutate anche in relazione alle transazioni date dai rapporti tra i vari club. Da questo punto di vista non esistono norme che indicano l’esatta valutazione di un calciatore, pensiamo al Chievo che quest’estate ha fatto più di 60 milioni di plusvalenze fittizie e poi ha avuto solo tre punti di penalizzazione: è uno scandalo a mio avviso. Con ciò va detto che è difficilmente inquadrabile a priori il senso del prezzo di un giocatore, pensiamo anche all’operazione Nainggolan-Zaniolo che è frutto di una valutazione settimanale dei giocatori“.

PARAMETRI UEFA – “L’indebitamento della Juventus sta crescendo: non è certamente un segnale positivo ma non è detto che sia negativo. L’indebitamento va valutato sempre in funzione del fatturato. Il parametro Uefa che prende in esame l’indebitamento dice che il rapporto fatturato-indebitamenti deve essere di 1 a 1, quindi finché sei in quel limite il conto in rosso si può ritenere fisiologico“.