Il ministro degli Interni è entrato nel merito della questione, intervenendo durante la diretta di “Radio Radio Lo Sport”.

Nel corso della diretta di “Radio Radio Lo Sport”, Ilario Di Giovambattista ha chiesto al Ministro degli Interni Matteo Salvini, interpellato telefonicamente sulla questione della Supercoppa, che sta creando un po’ di imbarazzo, andandola a giocare in un paese che rispetta pochissimo certi diritti, soprattutto quelli delle donne. Qual è la Sua posizione?”

E’ la morte del calcio. E’ la morte dei valori sportivi di rispetto, di divertimento, di uguaglianza” ha risposto Salvini e aggiungendo “Ditemi voi se la Supercoppa italiana, in nome del business di qualche milione di euro, va giocata a un migliaio di chilometri di distanza in un paese evidentemente con dei problemi, dove le donne possono andare allo stadio solo se accompagnate. E’ una vergogna e da milanista non guarderò assolutamente questa partita e mi vergogno di chi ha svenduto gli ideali sportivi al dio denaro.”

“Posizione molto forte. Qualcuno però dice che è da qualche mese che si sa questa cosa..

Si, ma questa brillante novità che le ragazze non possono andare allo stadio da sole è veramente imbarazzante” ha replicato il vicepremier, ricordando che “quando ero ragazzino, vedevo la finale della Coppa intercontinentale in Giappone, dove c’erano le trombette, e quello poteva essere divertente,  ma andare a giocare in un paese irrispettoso, illiberale, retrogrado.. Che si associ il nome dell’Italia a un paese dove le donne non possono andare liberamente allo stadio è imbarazzante e aspetto le reazioni delle femministe, dei girotondi, di tutti quelli sempre attenti. Da milanista, mi dispiace che la mia società sia corresponsabile di una vergogna simile.”

Cosa si si potrebbe fare a questo punto? Prima veniva dal direttore Alessandro Vocalelli un’idea: se questa partita si deve giocare, facciamo che emerga un messaggio”.

La risposta di Salvini: “La differenza è che io, da ministro degli Interni, faccio di tutto per evitare che arrivino degli estremisti islamici in Italia che possano pensare che le donne debbano andare in giro vestite con il burka, non possano uscire di casa e non possano imparare l’italiano. La differenza, quindi, è sostanziale. “Farò lunedì una riunione  dell’Osservatorio sullo Sport e sulla sicurezza al Ministero degli Interni, a proposito delle violenze, più dentro, fuori dagli stadi con tutti i protagonisti, per cercare di riportare quello che è uno sport a uno sport e non a una gara di teppismo. Non faccio né il Presidente del Milan né della Juve, ci avrebbero dovuto pensare prima: la Supercoppa italiana, correggetemi se sbaglio, si gioca quantomeno da 20 anni e qualche milione di euro si può raccattare in altra maniera. Rimpiango il calcio della domenica alle 15 con tre stranieri in campo.”

“Saranno presenti anche gli ultras alla riunione di lunedì?

Stiamo ragionando con le società che hanno rapporti con oltre cento tifoserie pacifiche e organizzate” ha dichiarato il vicepremier, sottolineando “come e da chi far rappresentare una componente fondamentale del calcio che è il  tifo organizzato, non violento, pacifico, colorato e colorito, con qualche sfottò ma che esula sempre e comunque la violenza.”