Non c’è dubbio che il mercato della Juve sia stato segnato dal grande acquisto di Ronaldo, l’uomo a cui affidare l’affascinante traguardo della Champions. Ma evidentemente ci teneva la Juve a dimostrare di non essere soltanto Ronaldo.

Così, senza il suo campione, la squadra di Allegri ha vinto in casa del Valencia: il modo più diretto per far sapere, e non ce n’era bisogno, che si può essere grandi anche senza il fuoriclasse più celebrato.
Un messaggio importante, importantissimo, da consegnare agli avversari.
La Juve è forte, fortissima e può fare addirittura a meno di Ronaldo, espulso ingiustamente. Pensate quando avrà anche il portoghese.

Non c’è dubbio- in parallelo a quello che è successo in casa della Juve- che anche il mercato della Roma – per motivi diversi – sia stato pirotecnico. Non un Ronaldo, ma una serie di giocatori, dodici o tredici quanti ne ha contati Monchi. Capace di metterla sul numero invece che sulla qualità complessiva dei nuovi arrivati.
Fatto sta che la partita di Madrid, una pesante sconfitta per 3-0, ha rilanciato tutti i dubbi e tutte le critiche, sui movimenti estivi.
Fuori Pastore, fuori Kluivert, fuori Cristante, dentro il giovane Zaniolo che ha rappresentato tutte le incertezze, tutte le fragilità della Roma di oggi. Non le sue fragilità, che erano scontate e sulle quali non bisogna neppure accanirsi, ma le fragilità di un progetto che non si capisce su quali basi sia stato disegnato.
Possibile che alla prima in Champions ci si debba affidare ad un ragazzo senza neppure una presenza in serie A?

La Juve senza Ronaldo, insomma, e la Roma con Zaniolo solo le fotografie di due squadre lontanissime. Si può fare a meno del fuoriclasse più grande, ci si deve dall’altra parte affidare all’ultimo arrivato. Non pensate che Juve e Roma, in fondo, siano tutte lì?

Alessandro Vocalelli