Aumentano i guariti, diminuisce nettamente il numero dei decessi per Covid-19. I numeri positivi fanno da cornice a uno scenario apparentemente stabile. Ciononostante, Luca Richeldi, Presidente della Società Italiana di Pneumologia e membro del Comitato Tecnico e Scientifico per l’emergenza Coronavirus, lancia l’allarme: “In molti pazienti che sono stati ricoverati o intubati osserviamo, dopo la dimissione, difficoltà respiratorie che potrebbero protrarsi per molti mesi dopo la risoluzione dell’infezione“. Queste le sue parole rilasciate a La Repubblica.

Ma di cosa si tratta esattamente? Ce ne ha parlato proprio il Prof. Luca Richeldi in questa intervista di Luigia Luciani e Stefano Molinari. Ecco cosa ha detto a ‘Lavori in Corso’.

Il coronavirus causa danni permanenti ai polmoni? ► Prof. Richeldi: “Necessarie indagini di follow-up”

Possibili danni permanenti da covid

“Alcuni centri tra cui il nostro a Roma ma anche a Pavia e Milano hanno iniziato a fare le visite di follow-up, ossia di controllo ai pazienti con polmonite da covid. In circa un terzo dei pazienti i dati funzionali, ossia la spirometria – la capacità respiratoria – è a livelli bassi, è ridotta. Come succede anche in altre polmoniti c’è stato un danno, ma essendo questo un virus nuovo e, essendo che i controlli più lunghi sono praticamente a due mesi, non sappiamo se questo danno è permanente, se si dissolve col tempo… Quindi la Società Italiana di Pneumologia ha enfatizzato l’importanza per questi pazienti e per le strutture pneumologiche di eseguire indagini di follow-up perché è importante che queste persone auspicabilmente ritornino a una funzionalità respiratoria normale o che siano seguiti con interventi farmacologici.

L’importante è che i pazienti vengano seguiti nel tempo in maniera accurata proprio perché non abbiamo dati che ci dicano questi danni come evolveranno… Ricordiamoci che il Ministero ha attivato i covid hospital, in cui ci sono ambulatori multidisciplinari – ci possono essere fisioterapisti, neurologi, nefrologi – perché è importante che i pazienti siano seguiti in modo accurato. Nelle spirometrie di questi pazienti si nota una riduzione dei volumi e della capacità di ossigeno. In questo caso trovandosi di fronte a un virus nuovo ci sono informazioni che non sappiamo… Anche effetti sulla vascolarizzazione… E’ tutto un argomento da studiare, ma siamo ben attrezzati per farlo”.

Situazione degli sportivi

“I calciatori e gli sportivi professionisti sono i più tutelati e controllati, fanno in maniera continua e continuativa gli esami che citavo prima. La loro funzionalità respiratoria è sotto controllo. Sono giovani, e nei giovani il rischio di forme gravi è più ridotto. Non devono allarmarsi. Certamente sono una categoria in cui anche una piccola diminuzione della capacità respiratoria può essere un danno. In una persona che fa lo sportivo professionista chiaramente anche un minimo deficit che possa trasferirsi sulle performance è un danno considerevole. Capisco che siano giustamente attenti… motivo per cui si sta portando attenzione a una ripresa in massima sicurezza”.

Scuole a settembre?

“Il Comitato Tecnico Scientifico analizza ed elabora dei documenti che quantificano il rischio e la sicurezza di alcune aperture. Qualsiasi decisione venga presa deve tenere conto del contesto epidemiologico. Ciò che succede attorno a noi determina come dobbiamo comportarci. La discesa del numero dei casi, dei morti, la riduzione della pressione sulle strutture sanitarie è la cosa più importante da cui partire. Da lì possiamo dire se partire con attività come le scuole, non si può prescindere da quei dati“.


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