In una campagna elettorale accesissima in Emilia Romagna, grande scalpore e attenzione mediatica ha ricevuto il video della citofonata del leader della Lega Matteo Salvini. L’ex ministro ha citofonato in diretta sui propri social network ad una ragazzo a Imola accusandolo di spaccio, accusa rivelatasi poi non corretta.

Oggi la trasmissione condotta da Corrado Formigli – Piazzapulità – manda in onda la prima intervista al ragazzo che si trovava dietro quel citofono. Queste le sue parole: “Ogni giorno mi chiedo: perché proprio me? A un 17enne gli hai rovinato la vita in cinque minuti da un giorno all’altro”.

Il conduttore Corrado Formigli è intervenuto ai microfoni di ‘Lavori in Corso’ per esprimere la sua opinione su questo episodio e parlare dell’attuale deriva della propaganda politica.

Il tweet di Salvini sulla Ocean Viking e il Coronavirus

“Quello di Salvini è un paragone completamente sballato, c’è da dubitare della lucidità dell’ex ministro. Cosa c’entra il Coronavirus con la Ocean Viking.

L’intervista al ragazzo della citofonata nel video di Salvini

“È la prima intervista – esclusiva – di questo ragazzo di 17 anni che fa il calciatore e che stava dietro il citofono nel video di propaganda di Matteo Salvini. Si tratta dell’immagine di un Paese in cui la propaganda politica arriva a calpestare i diritti delle persone. Questo ragazzo ha la faccia pulita e 17 anni. Il suo papà, che ha dei precedenti, oggi lavora regolarmente come corriere. Una famiglia di persone normali stravolta per un video da mettere sui social su cui si è realizzata una vera e propria gogna mediatica. Lasciatemi dire anche un po’ nel silenzio dei giornalisti che hanno assistito a questa scena indegna.

Credo che Salvini dovrebbe scusarsi con questa famiglia e questo ragazzo. Dovrebbe semplicemente dire ho sbagliato, mi sono fatto prendere la mano in questa campagna elettorale infuocata. Noi dobbiamo pensare alla conseguenza dei nostri gesti…

Bisogna darsi tutti una calmata, queste dirette sui social dei politici sono molto discutibili. C’è un tentativo della politica di baipassare completamente il racconto giornalistico indipendente e di comunicare direttamente con gli elettori. Il giornalista da fastidio…. Ma non può essere il politico a raccontare la realtà senza intermediazione. Questo è un grave pericolo per la democrazia”.


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