Il tiki taka non è nel nostro DNA“, “le difese non sono più quelle di una volta“, “non abbiamo un attaccante vero“: quante volte lo abbiamo sentito dire e sicuramente continueremo ad ascoltare pareri simili dopo la partita con l’Armenia.
Il punto è che, per quanto discutibile, la Nazionale di Mancini finora non ha avuto problemi di questo genere, e l’ultimo, sull’attaccante, sembra non persistere più grazie alla straordinaria risalita di Belotti.

Contro la nazionale armena si è vista però una sorta di involuzione e benché siamo ormai con un piede e mezzo ai prossimi europei una domanda sul perché siamo stati così incerti c’è da farsela.

Ecco cosa, secondo i nostri, non va nella Nazionale

Roberto Renga

Io sento sempre dire, da quando sono nato, che i calciatori Italiani a settembre non sono pronti e che a ottobre sono stanchi. Io mi chiedo, ma perché un calciatore non deve essere pronto quando in realtà si allena da luglio?

Credo che Immobile non abbia mai avuto un gran feeling con la Nazionale e soprattutto con Mancini, perché non rappresenta il suo ideale di attaccante.
E’ chiaro che per il ct l’ideale è Balotelli, nemmeno Belotti.
Quel che mi ha un po’ infastidito è l’ingresso di Lasagna, forse perché a quel punto pensava che si sarebbero aperti e Lasagna è un contropiedista. Altra spiegazione non la trovo e mi è sembrato anche lievemente offensivo.

Furio Focolari

Concordo con Roberto (Renga, ndr). Non difendo Immobile in Nazionale perché è giusto che Mancini abbia le sue idee, ma l’ingresso di Lasagna – che non è il primo – anche a me è parso offensivo nei suoi confronti.
Allora lascialo a casa, lascialo lavorare con Inzaghi.

Xavier Jacobelli

Questa è una nazionale che ha conquistato il settimo successo di fila nella scorsa partita: non succedeva da 11 anni, cioè dalla gestione Donadoni. Nella gestione di Ventura ci chiedevamo dove fossero gli attaccanti, questa Nazionale ha segnato 24 gol in 14 partite durante la gestione Mancini. Se l’Italia è in grado di vincere anche nelle condizioni di ieri sera, in cui è stato espulso un giocatore armeno non per colpa nostra, vuol dire che è una grande nazionale.
Consideriamo anche che il campionato italiano è iniziato quasi un mese dopo quello inglese ad esempio: siamo sempre alle solite, per sacrificarsi in nome degli interessi di alcuni club che devono fare le tournée facciamo un danno alla nazionale e ai nostri stessi club.

Roberto Pruzzo

Ci sono calciatori che non sono in condizione, come Barella, che non giocando nella propria squadra fa fatica a trovare la condizione.
Io non credo che questa sia una grande nazionale, ci sono buoni giocatori e qualcuno che pensa di essere un fenomeno e non lo è. Ben vengano queste prestazioni, dove la critica è feroce. Mancini è in totale controllo della situazione, speriamo che i vari Pellegrini, Zaniolo, Chiesa, Bernardeschi crescano e dimostrino di poter essere protagonisti.


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