Come interpretare certi “non vedo, non sento, non parlo” in Commissione covid?
Difficile, visto che di interpretazioni se ne fanno a bizzeffe in base al proprio tornaconto, ma di certo la mancanza di trasparenza di certe audizioni può già dare un lieve responso di cosa effettivamente sia accaduto nella prima fase della pandemia in Italia.
E’ questo di cui si sta ancora occupando la commissione che continuerà a restare su quei mesi fino a gennaio 2026, quando scatterà la seconda fase dei lavori circa i mesi successivi e la campagna vaccinale.

Lisei, presidente Comm. Covid ▷ “Scovato lo scaricabarile: hanno calato dall’alto il CTS a Borrelli” – radioradio.it

Chiamato a rispondere stavolta è stato Angelo Emilio Borrelli nelle aule presidiate da Marco Lisei: quella che può sembrare a primo impatto un’audizione impalpabile ha in realtà nascosto spunti parecchio interessanti.
A Un Giorno Speciale ne abbiamo parlato proprio con Lisei.

“Se non sa del CTS…”

“La protezione civile è stata indicata il 31 gennaio come il soggetto che doveva gestire l’emergenza: Borrelli, che era il capo della protezione civile, che era stato indicato il 31 gennaio per gestire l’emergenza, ha creato un CTS che non ha creato lui, nel senso che ha detto “sì io ho condiviso i nomi che venivano dal ministero”, quindi in realtà il CTS – che doveva essere un organo consultivo della protezione civile – in realtà non è stato scelto da Borrelli e dalla protezione civile, ed era diventato un organo consultivo del ministero. Il piano di emergenza Covid è stato fatto nel CTS: Borrelli non lo sapeva, gli è arrivato segretato, questo è quello che ha dichiarato, e l’ha messo in cassaforte. Il commissario straordinario Arcuri, è vero che Borrelli dice “l’ho condiviso”, ma dice anche che a un certo punto l’ha chiamato il Presidente del Consiglio e gli ha detto “io nomino commissario straordinario Arcuri”. Quindi chi gestiva l’emergenza sulla carta – la protezione civile – in realtà doveva condividere scelte che sono state fatte altrove.

Se questo poi sia stato legittimo o non legittimo, se questo sia stato giusto o non giusto, ognuno si farà la sua idea. Però mi sembra abbastanza paradossale che tu dica che la protezione civile deve occuparsi di tutto e dopodiché la protezione civile in realtà si è occupata di cose molto pratiche (è stata utilissima, è stata preziosa per tante cose) ma le decisioni non le ha mai prese”.

Lo scaricabarile

“Però è questo il problema: chi ha deciso cosa è uno dei temi essenziali, perché Borrelli ci dice “Io il CTS non l’ho scelto, ho mandato i nomi, ho detto va bene perché erano comunque altri luminari”, ma di fatto non l’ha scelto lui. Il CTS doveva servire alla protezione civile ma in realtà, suggeriva il ministero, quelli del CTS poi ci dicono “noi non abbiamo preso nessuna decisione”. Decideva la politica, la politica ci ha detto che decideva il CTS. E questo è una cosa che a me irrita profondamente, perché ognuno si deve assumere la responsabilità delle proprie scelte. Questo dovrebbe essere un principio che dovrebbe esserci sempre perché bisogna, in un momento di emergenza, sapere chi fa cosa e chi decide cosa. Invece si è creata, diciamo probabilmente, un po’ la logica dello scaricabarile. O comunque c’era una struttura che oggi consente che ciò accada tra politica e CTS”.