Termina 3 a 1 il match del Maradona: il Napoli batte l’Atalanta grazie a un primo tempo di intensità, voglia e concretezza. Bastano tre conclusioni nello specchio della porta ai napoletani per accumulare il massimo vantaggio. Prima Hojlund apre il campo a Neres, poi McTominay ancora per Neres, infine Di Lorenzo con un cross al bacio per la testa di Lang. Se Anhor fosse riuscito a prendere almeno una volta Neres la partita non sarebbe cambiata di molto: la squadra di Conte sapeva perfettamente cosa fare, quella di Palladino no.

La squadra bergamasca fa la parte del pugile alle corde che non riesce a rispondere ai colpi e incassa solamente. Le assenze del Napoli non si sentono, il centrocampo smista bene, recupera rapido e serve gli esterni che creano sempre qualcosa. Nel secondo tempo il Napoli torna rilassato, l’Atalanta torna con una punta vera. Dove nel primo tempo c’era Pasalic ora Scamacca domina l’attacco, e dopo un quarto d’ora di gioco in girata segna da vera punta. La partita non può dirsi riaperta, perché la squadra di Conte non rischia mai di prendere il secondo gol, anzi, va un paio di volte vicina al 4 – 1.

Il Napoli torna alla vittoria, al gioco, ai gol, alla festa a fine partita. Per Palladino ci sarà tanto da lavorare per trovare una nuova identità all’Atalanta.