Il fuoriclasse sloveno è da settimane al centro di un dibattito sul suo possibile addio alle corse: arriva la rivelazione choc
Il’ Cannibale‘ potrebbe essersi saziato abbastanza. Il dominatore del ciclismo moderno, che nel 2025 ha fatto incetta di titoli e trionfi, potrebbe essere vicino a dire ‘basta’. A lasciare anzitempo un mondo che ha letteralmente stravolto con la sua classe e il suo talento.

Fresco di bis da campione del mondo grazie all’affermazione nella massacrante corsa iridata di Kigali, in Ruanda, a cui ha fatto seguire le vittorie al ‘Tre Valli Varesine‘ e al ‘Giro di Lombardia‘ – dove ha posto il suo quinto sigillo consecutivo, eguagliando il record assoluto di Fausto Coppi ma compiendolo per un lustro filato – Tadej Pogacar starebbe iniziando ad accusare uno stress mentale per certi versi inevitabile e fisiologico, vista la sua incredibile continuità ad altissimi livelli.
La sensazione è confermata direttamente dalle parole della mamma, la signora Marjeta, che in una recente intervista ha rivelato che non sarebbe sorpresa se il figlio decidesse di ritirarsi dalle corse prima del compimento del 30esimo anno d’età.
Lo sloveno, che ha ancora 27 anni, ha praticamente già vinto tutto ciò che c’era da vincere ad eccezione di 4 grandi titoli ancora mancanti nel suo palmarès. Inizia ad essere abbastanza diffusa l’opinione secondo cui, messe in cascina nel prossimo futuro tali corse, il classe ’98 si ritirerà.
Johan Bruyneel, parole choc sul ritiro di Pogacar
Dopo che nei giorni scorsi il padre di Remco Evenepoel – uno dei grandi rivali di Pogacar – aveva svelato come nel gruppo dei corridori circolasse la voce su una presunta rinuncia dello slavo al Tour de France 2026, i rumors su possibili grandi cambiamenti della carriera del fuoriclasse sono stati alimentati dalle parole di Johan Bruyneel, ex ciclista nonché discusso dirigente sportivo belga.

“A Pogacar mancano 4 gare da vincere e poi si ritirerà. Sono la Milano-Sanremo, la Parigi-Roubaix, la Vuelta a España e i Giochi Olimpici. Dopo di quelli, nel 2028, sarà tutto finito. Avrà vinto tutto quello che si può vincere“, l’opinione espressa da Bruyneel a margine della presentazione dell’edizione 2026 della ‘Grande Boucle‘.
Indubbiamente, dopo aver vinto più volte il citato ‘Giro di Lombardia’, la ‘Liegi-Bastogne-Liegi’ e il ‘Giro delle Fiandre’ (le classiche monumento sono diventate una specialità per Pogacar), al ‘Cannibale‘ mancano solo le 4 grandi corse citate dal dirigente belga per completare una carriera che non avrebbe eguali nel ciclismo moderno e non solo.










