Un’indagine condotta dalla Banca d’Italia, tra la fine di agosto e la metà di settembre del 2025, sulle imprese italiane del settore industria e servizi, con almeno 50 addetti, ha dipinto un quadro economico complesso e sfavorevole per il Paese. Nonostante ciò, i toni sono risultati meno pessimistici rispetto all’inizio dell’anno. Vale la pena notare che l’indagine si è concentrata su aziende di media dimensione, che rappresentano circa l’1% del panorama nazionale. Le piccole imprese, quelle con meno di 50 addetti, sono sistematicamente escluse da questo tipo di rilevazione e, per loro, la situazione risulta ancora più difficile.

Previsioni per il quarto trimestre

Le imprese si preparano ad affrontare l’autunno con un prudente realismo, a causa di una domanda interna debole e di un contesto internazionale incerto. Nel terzo trimestre, il saldo tra giudizi positivi e negativi sull’economia generale è rimasto negativo, ma con una leggera miglioramento. Le vendite sono diminuite sia nell’industria che nei servizi, ma il settore delle costruzioni ha mostrato segni positivi, probabilmente grazie al cosiddetto PNRR. Per il quarto trimestre, le aspettative di ripresa si sono fatte più caute, con un rallentamento generale dell’ottimismo. Il peggioramento è stato più evidente nei servizi, mentre le costruzioni hanno mantenuto un certo dinamismo. Le attese sull’occupazione sono meno favorevoli, con una maggiore proporzione di imprese che prevede una stabilità o una riduzione del personale.

Imprese in crisi – L’importanza della pianificazione strategica

Nonostante i dati generali, c’è da considerare che ogni settore ha la sua specificità e non tutte le aziende seguono le tendenze medie. Come consulente di strategia aziendale per molte imprese italiane, posso affermare che questi dati statistici rappresentano solo una media che non riflette la realtà di tutti i settori. Per esempio, il settore delle costruzioni non va bene dappertutto, ma ci sono aziende che stanno performando positivamente. Lo stesso vale per i settori dei supermercati o della sicurezza. È importante non ragionare in termini di settori, ma pensare a una solida pianificazione strategica aziendale, soprattutto in un contesto in cui la politica sembra essersi dimenticata delle piccole imprese italiane. In effetti, questa indagine è stata pensata per le medio-grandi imprese, ma le piccole, che spesso rappresentano la spina dorsale dell’economia italiana, sono state escluse da questo tipo di analisi.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’economia umanistica con Valerio Malvezzi