
La Ferrari ha detto addio ad uno dei propri punti fermi, che ha deciso di mettere un punto alla propria carriera a Maranello.
Un’annata davvero particolare quella che sta attraversando la Ferrari, una delle scuderie più prestigiose del Circus che però non riesce ancora a tornare ai migliori fasti. Il team italiano ha sperato di fare un salto di qualità dopo le recenti novità.

Soprattutto dopo l’arrivo di Lewis Hamilton, uno dei piloti più vincenti di sempre, circolava un’aria di ottimismo e di buone speranze nei confronti della Ferrari. Peccato che i risultati da inizio stagione non siano affatto brillanti. Lo confermano i pochissimi podi conquistati sia dall’inglese che da Charles Leclerc.
L’aria si è appesantita a Maranello in tempi recenti, tanto che si percepisce un’atmosfera di cambiamento in terra emiliana. Non a caso uno dei personaggi di punta dell’area ingegneristica Ferrari ha già deciso di dire addio e ripartire da capo in una scuderia rivale, che sta costruendo un progetto in teoria molto più solido.
Cardile dalla Ferrari all’Aston Martin: “Differenza di cultura tra le scuderie”
Stiamo parlando di Enrico Cardile, ingegnere che ha occupato in Ferrari il ruolo di Direttore Tecnico, con responsabilità su telaio e aerodinamica. Quest’ultimo ha scelto di raggiungere un altro grande maestro della F1 come Adrien Newey, che ha iniziato a ricoprire la carica di team principal.

Un trasferimento, quello di Cardile, dettato probabilmente dalla volontà di nuovi progetti ed ambizioni diverse, soprattutto per la possibilità di lavorare fianco a fianco con Newey. E pensare che sarebbe dovuto essere l’ingegnere britannico a passare in Ferrari, almeno secondo le recenti indiscrezioni.
Queste le parole di Cardile sulla sua scelta: “Penso che ci sia una differenza di cultura tra Ferrari e Aston Martin. Gli obiettivi sono gli stessi: tutti sono concentrati sulla vittoria, ma il team di F1 in Ferrari ha una storia molto lunga con processi e strumenti consolidati. Qui, stiamo ancora sviluppando queste cose. È uno dei primi messaggi che ho dato al mio team quando ho iniziato. Dobbiamo trovare la nostra identità e usare la nostra visione per plasmare l’organizzazione in modo che funzioni come vogliamo. Va bene prendere ispirazione da altri, ma copiare il modo in cui è stato fatto altrove non è la cosa giusta da fare”.
Ed ancora: “Dobbiamo costruire qualcosa che si basi sui nostri punti di forza e ci permetta di lavorare sui nostri punti deboli, – ha aggiunto Cardile – vogliamo essere il punto di riferimento, non un clone del punto di riferimento esistente”.









