L’ASSE UE-OMS | Negli ultimi giorni, il dibattito sul rifiuto italiano delle modifiche al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI) dell’OMS ha riacceso l’attenzione sui rischi legati al trasferimento di poteri a organismi sovranazionali. In molti si sono chiesti come sia stato possibile che, sotto l’ombrello della “cooperazione sanitaria”, si sia cercato di introdurre norme vincolanti che avrebbero consentito all’OMS (un ente formalmente privato, sostenuto in gran parte da fondazioni come quella di Bill Gates) di dichiarare emergenze sanitarie e imporre misure obbligatorie senza il consenso degli Stati sovrani.
Una riflessione che si lega a una questione più ampia: quella del vincolo esterno, che secondo il Prof. Antonio Maria Rinaldi è la vera chiave per comprendere l’attuale assetto politico dell’Europa e il disegno dietro certi meccanismi. Intervenuto a Un Giorno Speciale, l’ex euro-parlamentare ha offerto un’analisi tanto diretta quanto scomoda per molti.
UE-OMS, Rinaldi: “Così vi tolgono sovranità: con il vincolo esterno”
Il cuore del ragionamento di Rinaldi ruota intorno a un concetto cruciale: il vincolo esterno. Cosa significa davvero?
“Si vogliono estraniare i governi nazionali, che bene o male sono eletti democraticamente, per sostituirli con organismi sovranazionali. Questi tolgono la sovranità a ciascun Paese per imbrigliare gli Stati in determinati disegni politici ed economici”, spiega l’ex parlamentare europeo.
Secondo Rinaldi, l’esempio più evidente è l’Unione Europea stessa, e in particolare i parametri di Maastricht, quei limiti – come il 3% di deficit o il 60% di debito – che sono stati accettati come dogmi economici senza reale discussione.
“All’epoca, la nostra classe politica era ben contenta di avere una tutela esterna, perché incapace di imporsi da sola. Così si è accettato un modello economico che ha tolto all’Italia ogni leva decisionale”.
L’Italia era la quarta potenza industriale del mondo
Rinaldi sottolinea un dato troppo spesso dimenticato: “L’Italia, pur con tutti i suoi problemi, era la quarta potenza industriale del mondo. Un piccolo stivale nel Mediterraneo, eppure secondo solo alla Germania nella manifattura europea”.
Una posizione di forza che, secondo lui, avrebbe potuto consentire all’Italia di guidare l’Europa, anziché subirne le regole. “Se l’Italia non fosse entrata, l’Unione Europea così com’è non sarebbe mai nata. Avevamo un potere contrattuale che è stato completamente ignorato dalla nostra classe politica”.
Francia e Germania con leader stabili, noi con 14 governi
Tra le cause del declino italiano, Rinaldi indica anche l’instabilità politica: “Dal 1989 al 2002, mentre in Francia e Germania si sono alternati due o tre leader forti, in Italia abbiamo avuto 14 Presidenti del Consiglio, con tutti i colori e i compromessi possibili”.
Una situazione che, secondo lui, ha impedito all’Italia di sedersi con autorevolezza ai tavoli europei. Così, le regole le hanno scritte Parigi e Berlino. Nonostante questo quadro, però, Rinaldi intravede oggi una sorta di “contrappasso geopolitico”:
“Oggi, per motivi geopolitici enormi (guerre, crisi energetiche, fine della globalizzazione) le rigidità imposte dalla Germania e dalla Francia si stanno ritorcendo anche contro di loro. Il vento sta cambiando”. E forse, proprio la recente scelta italiana di dire NO all’OMS è un segnale che la consapevolezza sta crescendo.
UE-OMS | Non è (solo) sanità: è potere
L’intervento di Rinaldi – lucido, appassionato e critico – va ben oltre la questione sanitaria. Ci dice che la battaglia per la sovranità è anche una battaglia per la verità storica, per la memoria economica e per la dignità democratica.
In un’epoca in cui i regolamenti si fanno nei board internazionali e non più nei Parlamenti, e in cui le emergenze diventano strumenti di controllo, capire il vincolo esterno è fondamentale per riconoscere quando e come stiamo perdendo il controllo sulle nostre vite.










