La situazione in casa Fiorentina si fa sempre più delicata. Dopo la sanguinosa sconfitta interna contro il Verona, che distava solo 3 punti, i viola si trovano ora sprofondati all’ultimo posto. Il distacco ora è allarmante: quattro punti dal penultimo posto e addirittura otto dalla zona salvezza. Numeri che certificano una crisi profonda e che fotografano una realtà durissima.

Una condizione tanto grave quanto inspiegabile, soprattutto se rapportata alle ambizioni dichiarate e al mercato estivo portato avanti dalla società di Rocco Commisso. Investimenti, proclami e aspettative si sono scontrati con un campo che racconta tutt’altra storia: una squadra fragile, senza identità e incapace di reagire nei momenti chiave.

I dati sono impietosi e non lasciano spazio a interpretazioni: zero vittorie in quindici giornate di campionato (3 vittorie, invece, in Conference League). Un ruolino di marcia che, inevitabilmente, porta a guardare con crescente timore al futuro. Il tempo delle attenuanti è ormai scaduto.

Il Franchi fischia, la pazienza dei tifosi è al limite e la classifica emette una sentenza sempre più severa. La stagione della Fiorentina, partita con ben altre ambizioni, è ora avvolta da un clima di paura e incertezza. Servirà una svolta immediata, profonda e concreta, perché così il rischio di un epilogo drammatico non è più solo un’ipotesi, ma una possibilità sempre più reale.

Jacobelli: “Fiorentina impaurita, se anche i tifosi la mollano…”

A Radio Radio Mattino – Sport & News, Xavier Jacobelli ha fotografato il drammatico momento sportivo che la Fiorentina sta vivendo.

L’aggettivo giusto per descrivere questa squadra è ‘impaurita“, ha sottolineato il giornalista, individuando nel fattore mentale uno dei nodi centrali della crisi viola. Una paura che si riflette chiaramente in campo: “Ha subito il gol della vittoria veronese all’ultimo minuto, cioè ha mollato, non è stata capace di battersi fino alla fine. Ha il terrore di sbagliare e continua a sbagliare“.

Secondo Jacobelli, non è realistico immaginare una rivoluzione nel mercato di gennaio, anche alla luce degli ingenti investimenti effettuati in estate. Inoltre, il giornalista ha sottolineato come la Fiorentina avrebbe bisogno di figure societarie di riferimento capaci di dare peso, equilibrio e direzione nei momenti più difficili.

Non credo sia pensabile una rivoluzione nel mercato di gennaio, soprattutto alla luce dei soldi spesi in estate. Penso a Piccoli che è stato pagato 25 milioni – uno degli acquisti più costosi della gestione Commisso – o al riscatto di Guðmundsson dal Genoa, ecc. Non si può pensare che questo non sia un organico di qualità. Il problema risiede nel gioco e nel fatto che questa squadra ha bisogno di figure societarie di riferimento. Penso a Giancarlo Antognoni o a Cesare Prandelli, per citare due protagonisti della storia violi. In questo momento così delicato c’è bisogno di queste figure, di questo peso. Soprattutto nell’anno che porta al centenario, che nemmeno il più pessimista dei tifosi viola pensava di vivere in queste condizioni” – ha detto.

La frustrazione del pubblico è palpabile, il malcontento evidente, ma Jacobelli lancia un monito chiaro e accorato: “La frustrazione dei tifosi è evidente, ma in questo momento se anche i tifosi mollano la squadra non ci sono più speranze“.