I tre cambi di Chivu al minuto 71 quanto sono stati risolutivi? Sul web, in tempo reale, stava montando la marea del disappunto.
Il secondo tempo del Bologna è stato quello di una squadra che ha saputo contenere senza sofferenze eccessive, per poi regalarsi un finale di gara alla ricerca del colpaccio.
È vero che i felsinei li aveva riportati in partita il “colpo d’ala” di Bisseck, ma hanno poi saputo starci, gli uomini di Italiano, con l’autorevolezza di chi cerca di sfruttare al meglio le proprie caratteristiche senza prescindere dalla consapevolezza della superiorità dell’avversario.
I guanti di Martinez negano in modo acrobatico il totale ribaltamento del risultato al Bologna, soprattutto in occasione della mezzaluna di traiettoria che Fabbian spedisce verso il palo più lontano.
Quando arrivano i rigori, i nerazzurri possono recriminare sull’incapacità di prendersi del tutto la partita, i rossoblu sui particolari che sono mancati all’esecuzione del delitto perfetto.
I tiri dal dischetto cominciano all’insegna dello spiazzamento, poi Bastoni si fa intercettare il sinistro da Ravaglia, Moro pareggia subito il conto degli errori, Barella sembra cercare – e trovare la meta da rugbista, subito imitato da Miranda. Bonny vuole essere da meno, addirittura, quindi la appoggia addosso a Ravaglia.
De Vrij tiene in vita l’Inter, poi arriva Immobile e il Bologna centra la seconda finale nazionale di fila.
Paolo Marcacci











