Napoli, senti Damascelli ▷”Conte ‘non accompagna morti’? Allora abbia il coraggio di dimettersi!”

Dopo la sconfitta di Bologna, Antonio Conte ha disegnato uno scenario cupo per il suo Napoli, usando parole che pesano come macigni: in una conferenza stampa di oltre venti minuti, il tecnico azzurro ha parlato di “morti” sportivi, di assenza di cuore e di scheletri del passato. Concetti che vanno ben oltre il calcio giocato, forse sfociando financo nel macabro.

Eppure, sulla carta, il Napoli non è affatto fuori dai giochi: la classifica dice che la vetta è ancora vicina; il passaggio del turno in Champions League è alla portata e il campionato resta apertissimo. Ma il problema, come spiega Conte, è dentro. Nello spogliatoio, nelle teste e nei cuori di chi scende in campo.

Io non accompagno morti, il club già sa tutto”, ha detto il tecnico, con il volto teso e le parole di chi sente il terreno cedere sotto i piedi.

Un linguaggio duro, viscerale, che in molti hanno letto come il grido d’allarme di un allenatore disperato — ma che per altri, come Tony Damascelli, rappresenta un limite superato.

Conte, un incendio nel cuore del Napoli: “Non accompagno morti”

Conte non parla di tattica o moduli. Parla di cuore, di passione, di ardore. E quando dice che “i trapianti di cuore non si possono fare”, il messaggio è chiarissimo: chi non ha più voglia di lottare non potrà essere salvato da nessun schema di gioco.

Il tecnico rivela anche un retroscena: venti giorni fa aveva già messo in guardia i giocatori più esperti, convocandoli per un confronto diretto. Ma, il salentino, ricordando i fantasmi del post-tricolore di Spalletti.

D’altro canto, l’allenatore ex Inter e Juve si assume la responsabilità del momento, senza però nascondere una profonda delusione.
Non sono riuscito a entrare nei loro cuori”, ammette. E poi la stoccata più dura: “In quattro mesi non ho fatto un buon lavoro”.

Dietro le parole del tecnico si intravede un senso di isolamento: un allenatore che sente la squadra lontana, che non percepisce più quella fame e quella unità che avevano reso il Napoli campione solo pochi mesi fa.

Damascelli affonda il colpo: “Conte ha delegittimato la squadra. Deve dimettersi”

Le parole del tecnico non sono passate inosservate. A Radio Radio Mattino – Sport e News, Tony Damascelli ha commentato con durezza, firmando una delle analisi più forti delle ultime ore.

È il tema del giorno: un allenatore che dice ‘non voglio accompagnare il morto’ deve rassegnare le dimissioni. Perché un tecnico che parla così smaschera il rapporto con la squadra e distrugge il legame di fiducia con i suoi giocatori”.

Per il giornalista, lo sfogo di Conte rappresenta un vero autogol comunicativo.

Quando dice che si assume le responsabilità, cosa intende? Le scelte tattiche? La formazione? Troppo facile così. Quelle sono dichiarazioni gravissime, un unicum per tono e significato. Non si è mai sentito un allenatore campione d’Italia parlare in questo modo della squadra campione d’Italia”.

E poi la sentenza: “In un Paese calcisticamente normale, ci sarebbe una sola cosa da fare: dimissioni. Perché dopo parole del genere, il rapporto è già delegittimato”.