Follia! L’UE sul green va avanti come nulla fosse: ora in Italia l’allarme è serio

Oggi parliamo di follia ambientale.

L’accordo raggiunto dai Ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea sul cosiddetto Green Deal, cioè sull’accordo del verde, è l’ennesimo capitolo di una saga grottesca in cui l’Europa, o meglio l’Unione Europea, ignora completamente le conseguenze economiche per inseguire degli obiettivi climatici che possiamo definire ideologici. L’obiettivo infatti di ridurre l’emissione di CO2 del 90% entro il 2040 con una flessibilità all’85% grazie ai progetti extra-UE, ad oggi sembra un atto di fede ideologica, una vera propria follia totale. Si è deciso infatti di mantenere comunque gli obiettivi di decarbonizzazione del 1990 come se nulla fosse successo, non considerando pienamente, ma anzi minimamente, gli impatti sull’industria europea.

E’ già allarme in Italia

Dal fronte industriale il presidente di Federacciai dice che “con l’energia più cara del mondo l’Europa non può essere competitiva. E ricordiamoci che in deserto industriale non cresce nulla di verde“. Ecco, questa frase è una frase pesante che ci dice che noi siamo condannati ad uscire dalla competizione globale per motivi ideologico-ambientali. Il presidente di Federacciai sottolinea che l’eccessivo estremismo ideologico del Green Deal sta già causando una deindustrializzazione e il rischio è che la decarbonizzazione si trasformi in una desertificazione industriale.

I politici europei parlano invece di un buon compromesso con un approccio più pragmatico, attento alle esigenze economico-sociali, con una revisione biennale dell’impatto delle politiche climatiche sull’occupazione, sui prezzi, sull’energia, sulla competitività industriale. Insomma, due posizioni molto molto distanti, ma la conseguenza di questa strategia è che l’Europa si sta impoverendo trasformandosi pian piano in una sorta di ammortizzatore sociale della Cina che intanto continua a crescere e ad inquinare. E sì, perché il mondo è globale, è una palla e tutti sappiamo benissimo che la terra è rotonda, tranne gli ignoranti. E conseguentemente il problema è che se muore l’industria europea muoiono gli Stati europei. E se falliscono gli Stati rischia di saltare anche l’Euro. Per me sarebbe un giorno di festa perché vorrebbe dire che finalmente ritorniamo ad un mondo normale.

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