Il clima in casa Napoli è sempre più teso. Dopo la sconfitta di Bologna – la quinta stagionale in appena 15 partite – Antonio Conte si è lasciato andare a dichiarazioni fortissime che hanno sconvolto l’ambiente napoletano: “Sono preoccupato, non c’è più l’energia positiva di un anno fa: o sto sbagliando io o qualcuno non mi ascolta. A Napoli dopo uno scudetto vinto è arrivato un decimo posto, ma questo non è stato di insegnamento. Io sono preoccupato, non posso non esserlo. Io non voglio accompagnare un morto. Ognuno si prenda le proprie responsabilità: io me le prendo, sono il primo responsabile“.
Parole pesanti, che hanno lasciato il segno in uno spogliatoio già attraversato da malumori. Negli ultimi giorni, infatti, sarebbero emerse alcune lamentele interne riguardanti la durezza dei metodi di allenamento imposti dal tecnico leccese.
A provare a spegnere le voci di un possibile terremoto è intervenuto Aurelio De Laurentiis. Il presidente, attraverso un post su X, ha voluto ribadire la fiducia al proprio allenatore e allontanare qualsiasi indiscrezione su dimissioni o rotture: “Leggo sul web la favola delle dimissioni di Conte. Tra me e Conte esiste da sempre una sintonia speciale che accomuna uomini che usano le 3 “C”…, che piacciono molto ai napoletani e non solo. Ai tifosi che hanno letto qualche stupidaggine dico: sono orgoglioso di avere al mio fianco, e al fianco del Napoli e dei calciatori, un uomo vero come Antonio Conte, capace di sacrificare ogni secondo della sua vita per la sua professione, con estrema generosità e dedizione. Questa è la garanzia più importante che si possa dare oggi a un club, ai calciatori e a tifosi esigenti come quelli del Napoli“.
L’agente di Lobotka tuona: “Se Conte resta anche l’anno prossimo, potrebbe chiedere la cessione”
L’agente di Lobotka, Branislav Jasurek, ha parlato della situazione del suo assistito e di una sua possibile partenza nel mercato estivo del prossimo anno. Lo slovacco, arrivato in Italia nel 2020, poteva lasciare Napoli già l’estate scorsa, essendo presente nel suo contratto una clausola rescissoria di 25 milioni.
“Se Stanislav vincerà il terzo titolo al Napoli, allora gli sarà sicuramente più facile andarsene, ma non mi piace prevedere queste cose. Attualmente ha un contratto migliorato e potrebbe ancora restare per qualche anno. Tuttavia, ha già 30 anni e fisicamente resistere sotto Conte è quasi impossibile. Ne parliamo sempre insieme, se sia possibile farcela. Quello che richiede l’allenatore è estremamente impegnativo anche in termini numerici di corsa. Il Napoli potrebbe ottenere una buona cifra per la sua cessione la prossima estate e questo trasferimento potrebbe avere senso. Stani è felice in Italia, si trova bene. Ma se Conte resterà anche l’anno prossimo, credo che Lobotka farà pressioni su di me. Tuttavia, l’estate è ancora lontana” – ha detto Jasurek al podcast VAR.
L’agente si è concentrato soprattutto sui sistemi di allenamento di Conte, ritenuti spesso troppo duri, e sulla gestione del suo assistito, che ha già saltato quattro partite a causa di un infortunio muscolare rimediato contro il Genoa.
Napoli, Padovan durissimo: “Lobotka? Se non regge i carichi, cambiasse mestiere!”
Queste dichiarazioni non sono passate inosservate e hanno spaccato in due l’opinione pubblica. A Radio Radio Lo Sport, Giancarlo Padovan, ha criticato duramente le parole dell’agente del centrocampista del Napoli: “Se Lobotka non regge i ritmi di Conte vada a fare il gelataio, cambi mestiere. Il problema non sono le 3 partite a settimana, ma il ritmo e i metodi di Conte. Questi non vanno più bene per queste generazioni calcistiche. Non cambia solo il calcio, ma anche le teste, le mentalità, gli atteggiamenti. Lui non può pensare di allenare come faceva 10/15 anni fa. Non è più possibile, è cambiata la grana umana e l’atteggiamento del calciatore nei confronti dell’allenatore. I suoi allenamenti non sono più adatti a questo tipo di calciatore. Deve allentare o deflettere, sennò il punto di incontro con i giocatori non avverrà mai“.
Le parole di Padovan accendono ulteriormente un dibattito che, ormai, sembra travalicare i confini dello spogliatoio. Il caso Lobotka, con le lamentele sui metodi di Conte, diventa il simbolo di una frattura sempre più evidente tra l’allenatore e una parte del gruppo. Il tecnico leccese non ha mai fatto mistero della sua filosofia: lavoro, intensità, sacrificio. Tuttavia, la linea dura rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio.










