E adesso il guitto di Kiev, l’attore Nato Zelensky, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood, torna a piagnucolare goffamente, più malmostoso che mai, e recita la solita e ormai logora parte della vittima incompresa, abbandonata ingiustamente dagli amici più fedeli.

D’altro canto il guitto di Kiev nasce come attore, e fino alla fine continua a recitare la sua parte. Zelensky esordì nella serie televisiva “The Servant of the People” prima di passare a recitare direttamente nei palazzi del potere in qualità di “servant of the American ruling class”, ossia di servo della classe dominante americana. Ora l’attore Nato si lagna per il fatto che gli alleati non lo stanno supportando a dovere e reclama altresì nuovi missili. Dice accuratamente il guitto di Kiev che l’Ucraina ne ha disperato bisogno per poter continuare nella sua folle guerra contro la Russia di Putin.

Zelensky chiama, Rutte risponde

Per parte sua, Mark Rutte, segretario della NATO, dal cognome particolarmente evocativo, nomina sunt omina, direbbero i latini, ha chiarito che anche quest’anno gli aiuti della NATO a Kiev saranno in linea con l’anno precedente. Dunque la NATO, braccio armato dell’imperialismo a stelle e strisce e della sua libido dominandi planetaria, continua indefessamente a investire nella manicomiale guerra ucraina. Una guerra che, come non mi stanco di sottolineare ad nauseam, è principalmente la guerra che la NATO, la civiltà del dollaro e l’Occidente, rectius, l’Occidente liberale atlantista, vogliono condurre contro la Russia di Putin per piegarla in quanto Stato disallineato al nuovo ordine mondiale liberale atlantista, e di più resistente alla sua manicomiale dinamica espansionistica.

Il quadro è piuttosto chiaro, almeno per quanti non vogliano, more solito, compiere il gesto dello struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia per non vedere ciò che gli sta intorno. D’altro canto il guitto di Kiev tutto l’interesse ha a fare sì che il conflitto proceda sine die. Infatti il giorno in cui dovesse terminare, egli sarebbe finalmente giudicato dal suo popolo e verosimilmente il giudizio sarebbe tutt’altro che benigno. D’altro canto, il guitto di Kiev sta sacrificando l’Ucraina e il suo popolo sull’altare dell’imperialismo a stelle strisce, indi per cui è del tutto proditoria la narrazione, pur egemonica, che celebra Zelensky come eroe della democrazia, della libertà e della resistenza. Tutto al contrario, il guitto di Kiev è soltanto un burattino manovrato dall’uccidente liberal-atlantista.

RadioAttività – Lampi del Pensiero Quotidiano | Con Diego Fusaro