La situazione nucleare in Iran continua a preoccupare la comunità internazionale, con scenari sempre più incerti e pericolosi. In una recente intervista, Tommaso Massa, Direttore RID, ha esaminato le implicazioni del programma nucleare iraniano e le possibili conseguenze di un errore catastrofico. La discussione tocca aspetti cruciali come l’arricchimento dell’uranio, la scadenza degli accordi internazionali e le capacità militari del regime di Teheran.

L’Iran non avrebbe bisogno di sviluppare una bomba in senso tradizionale, in quanto già possiede missili in grado di penetrare le difese antimissile. Tuttavia, il rischio principale risiede nel fatto che l’Iran è sempre più vicino alla capacità di costruire un’arma nucleare vera e propria, data la quantità di uranio arricchito al 60% in suo possesso.

Accordi internazionali

Il Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), noto come l’accordo sul nucleare iraniano, che fu siglato nel 2015 sotto l’amministrazione di Barack Obama. Con l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo sotto la presidenza Trump, il regime di controllo internazionale sui siti nucleari iraniani è venuto a mancare. La scadenza del regime di ispezioni della Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA), avvenuta nel giugno di quest’anno, ha lasciato un vuoto informativo.

Secondo alcune dichiarazioni recenti da parte di scienziati nucleari iraniani, l’uranio arricchito potrebbe essere stato spostato dai siti di Natanz e Fordow, obiettivi di bombardamenti aerei da parte degli Stati Uniti in passato. Massa ha affermato che, se queste informazioni sono corrette, l’Iran sarebbe in grado di riprendere il suo programma nucleare e produrre una bomba in tempi relativamente brevi.

Con l’uscita degli Stati Uniti dal JCPOA e l’assenza di ispezioni internazionali, l’Iran è oggi in una posizione di maggiore autonomia rispetto al suo programma nucleare, ma anche di maggiore opacità. Sebbene non ci siano prove concrete di un’arma nucleare pronta, le capacità tecnologiche del paese sembrano essere sempre più vicine alla realizzazione di una bomba nucleare. Il rischio di un errore catastrofico, in un contesto geopolitico così delicato, è quindi più che mai presente.

Il futuro del programma nucleare iraniano e il ruolo della comunità internazionale rimangono cruciali per evitare una crisi dalle conseguenze imprevedibili.