Luciano Spalletti sarà il nuovo allenatore della Juventus. Dopo l’esonero di Tudor, i bianconeri hanno scelto l’ex ct della Nazionale come condottiero, nella speranza che il toscano possa guidare la squadra fuori dalla crisi di risultati e identità che l’ha colpita nelle ultime settimane.
Il tecnico firmerà un contratto fino a giugno 2026 con opzione di estensione in base al piazzamento che la squadra riuscirà a centrare in questa stagione. L’obiettivo è chiaro: ritrovare competitività, gioco e mentalità vincente.
Non è la prima volta che Spalletti subentra a stagione in corso. La prima volta nel 1994 all’Empoli in Serie C. È stato poi il turno dell’Udinese nel marzo 2001 e dell’Ancona nel dicembre dello stesso anno. L’ultima volta risale al gennaio 2016, quando tornò a Roma per sostituire Rudi Garcia.
Dopo Empoli, Sampdoria, Venezia, Udinese, Roma (due volte), Inter e Napoli, la Juventus sarà l’ottava squadra allenata da Spalletti in Serie A.
L’ultima esperienza del toscano sulla panchina di un club della Serie A è stata con il Napoli. Nel biennio tra il 2021 e il 2023, ha collezionato ben 96 partite, con una media di 2,10 punti a partita. La sua esperienza campana si è chiusa trionfalmente con la vittoria del terzo scudetto.
A marzo, nel corso di un intervista rilasciata a Fabio Fazio nella sua trasmissione “Che tempo che fa”, Luciano Spalletti aveva giurato fedeltà eterna al Napoli, affermando che i campani sarebbero stati l’ultimo club che avrebbe allenato in Serie A e parlando del suo legame fortissimo con la città: “L’esperienza di Napoli me la sono voluta tenere per ultima, poi sono successe delle dinamiche che mi hanno fatto decidere così. E’ vero che non sarei andato ad allenare nessuna altra squadra. Quando uno è stato in quel contesto lì e ha vissuto delle partite da allenatore, ha indossato quella maglia al Maradona, diventa difficile tornarci da avversario“.
Dopo la vittoria del titolo, Spalletti decise di prendersi una pausa, lasciando intendere che difficilmente avrebbe allenato un’altra squadra di Serie A. Parole che, alla luce degli eventi odierni, tornano prepotentemente d’attualità.
Vocalelli: “Ma perché dire queste cose se sai che non hanno valore?”
In diretta a Radio Radio Lo Sport, i nostri opinionisti hanno commentato proprio queste dichiarazioni. Tra chi sostiene che avrebbe potuto evitare quelle parole e chi invece le contestualizza e le spiega come atto di amore nei confronti del Napoli, in studio il confronto è più acceso che mai.
Tra i più critici compare sicuramente Alessandro Vocalelli, stimato giornalista sportivo, sostiene come, a suo modo di vedere, il tecnico toscano avrebbe potuto evitare di rilasciare quelle dichiarazioni, consapevole di essere un professionista: “Per me sono frasi senza senso. Ma perché dirle? Se sai che è una farse senza valore, non la devi dire! Avrebbe potuto dire altro, era evidente che prima o poi sarebbe andato da qualche altra parte. Per me è inutile dire una cosa del genere. Sei un professionista, fai il professionista! Sembra una captatio benevolentiae di cui non aveva bisogno“.
“Lo ha fatto per celebrare il suo rapporto con Napoli”: Ordine e Agresti difendono Spalletti
Opinione completamente diversa è quella di Franco Ordine e Stefano Agresti. Secondo loro, infatti, Spalletti avrebbe rilasciato quelle dichiarazioni con lo scopo di commemorare il fortissimo legame che lo lega a Napoli, alla città e ai suoi tifosi.
Franco Ordine, noto giornalista italiano, ha spiegato che le parole del tecnico toscano vadano lette nel contesto emotivo del momento: “È un gioco scoperto. Anche Capello quando allenava la Roma aveva detto che non sarebbe mai andato alla Juventus. Ogni frase è figlia del suo tempo. Non è che l’ha detto davanti ad un notaio. Ma dai! Era per segnalare il suo viscerale rapporto con il Napoli, con i suoi tifosi e con la sua città“.
Stefano Agresti, de “La Gazzetta dello Sport, ha rincarato: “A me sembra semplicemente un’iperbole usata per celebrare il suo rapporto con Napoli. Non mi sembra niente di che. Avesse detto “Non andrò mai alla Juventus” sarei stato d’accordo, ma mi sembra una frase messa lì così. Cosa c’è di male ad accettare oggi la Juventus? Non ci dovrebbe andare?“.
L’arrivo di Spalletti alla Juventus rappresenta un netto cambio di rotta profondo per il club bianconero. Riuscirà l’ex Napoli a non deludere le aspettative?










