Nel 2025 gli italiani spenderanno oltre 160 miliardi di euro nel gioco d’azzardo, una cifra che pesa in modo significativo sulle risorse economiche del Paese e supera di gran lunga la spesa pubblica destinata a sanità e istruzione.
Il fenomeno coinvolge milioni di persone e comporta perdite nette che superano i 21 miliardi ogni anno, con le conseguenze più pesanti che si manifestano soprattutto nelle fasce economicamente più deboli della popolazione. La diffusione del gioco d’azzardo attraversa ogni età, ma è particolarmente preoccupante la crescita tra i giovani, soprattutto nelle piattaforme online.
La ludopatia si conferma una vera emergenza sanitaria nazionale: la dipendenza dal gioco d’azzardo agisce come qualsiasi altra dipendenza comportamentale, portando a gravi danni relazionali, economici e psicologici per individui e famiglie.
Misure per contrastare tale fenomeno si sono rivelate finora fortemente inefficienti.
Il cosiddetto “decreto dignità”, introdotto nel 2018 con l’obiettivo di contrastare la pubblicità del gioco d’azzardo si è riscoperto però ampiamente insufficiente rispetto all’entità del problema. Se da un lato la legge ha ridotto le pubblicità, dall’altro le offerte di azzardo online sono aumentate esponenzialmente, spesso aggirando i controlli e raggiungendo ugualmente il pubblico più vulnerabile, specie i minori e i soggetti a rischio.
Non solo, la mancanza di investimenti su prevenzione, sostegno psicologico e campagne educative continuative ha reso inefficace l’intervento normativo: il gioco resta percepito come una pratica normale e accessibile, mentre la protezione delle fasce più deboli rimane largamente insufficiente. L’impatto del decreto dignità appare troppo limitato rispetto all’enorme crescita del settore e al rischio ludopatico che minaccia milioni di italiani. “Ma si tratta di un’emergenza silenziosa di cui ancora in troppo pochi parlano”, dice ai nostri microfoni Matteo Gracis.
Per il fondatore de L’Indipendente c’entra il giro d’affari che poggia le basi su un pericolo finanziariamente troppo comodo, per essere contrastato seriamente.
Ascoltate l’intervento a Lavori in Corso nel video.










