Leggiamo in questi giorni su diverse testate che, stando a una ricerca scientifica recentissima, il cromosoma Y starebbe sparendo, con il rischio della scomparsa definitiva del genere maschile.
Si tratta naturalmente di una notizia allarmante, di cui tuttavia non vanno trascurati i possibili risvolti ideologici.
Vorrei formularli nel modo che segue: la sparizione del genere maschile corrisponde davvero a una descrizione scientifica asettica della realtà, oppure riflette un desideratum del nostro zeitgeist, dello spirito del tempo e del blocco oligarchico neoliberale?
Il nuovo ordine erotico e l’attacco al maschio
Come ho argomentato nel mio studio “Il Nuovo Ordine Erotico”, la società del turbocapitalismo sans frontières, della deregolamentazione integrale e del sinedrio liberal-progressista ha già da tempo preso di mira la figura del maschio – e in particolare quella del padre.
Lo fa ricorrendo alla logora categoria della lotta contro il patriarcato, utilizzata come giustificazione per un’aggressione sistematica al maschio in quanto tale.
La civiltà dei consumi, infatti, si fonda sull’abbattimento di ogni regola – ciò che si chiama deregulation – e dunque sulla distruzione di ogni tabù. In questa logica, la figura del padre diventa un ostacolo: simbolo della legge, del limite, della norma.
Nell’accezione di Jacques Lacan, il padre è colui che pone in essere la legge: dal Padre eterno al padre biologico, dai comandamenti divini agli imperativi educativi che il padre consegna al figlio per farlo crescere.
Abbattere la figura del padre significa, simbolicamente, eliminare la legge stessa, l’ordine, la misura.
Tecnocapitale e deregulation: la legge come ostacolo
L’impero del tecnocapitale con deregulation integrale si regge proprio sull’abbattimento della legge, vista come impedimento all’illimitata circolazione della merce e all’infinita autovalorizzazione del capitale.
La retorica della “lotta al patriarcato” non mira realmente al patriarcato – che in Europa non esiste più da almeno settant’anni – ma alla figura del padre, in quanto principio di ordine e di limite. La nostra società si sta configurando, così, come una società del padre evaporato, per dirla ancora con Lacan: senza padre biologico e senza Padre eterno.
Una società edipica, che elimina ogni residuo simbolico del padre per affermare l’individualismo assoluto del desiderio.
Scienza, ideologia e potere
Possiamo allora interpretare, in questa chiave ermeneutica, anche il recente studio scientifico sulla “sparizione del maschio”?
È forse l’ennesimo attacco ideologico al maschio e al padre, coerente con l’assetto della società della tecnica e del turbocapitalismo globale?
È una possibilità che non possiamo escludere.
La scienza, infatti, non è mai uno sguardo da nessun luogo, per dirla con Nagel.
È sempre incorporata nei rapporti di produzione realmente esistenti, e non è una forza anonima e neutrale.
Anzi, è spesso espressione dell’ordine reale dei rapporti di forza che caratterizzano la tarda globalizzazione neoliberale.
L’erosione della figura del padre non è soltanto una questione culturale o simbolica, ma una strategia funzionale al sistema economico dominante. Laddove la legge viene meno, la merce diventa l’unico comandamento. E nella società del turbocapitalismo globale, la morte del padre non è solo una metafora psicoanalitica, ma il fondamento ideologico di un ordine senza limiti.
RadioAttività, Lampi del Pensiero Quotidiano | Con Diego Fusaro










