Dopo settimane di trattative e concorrenza, la Juve ha raggiunto l’accordo con Jonathan David, attaccante canadese classe 2000. Arriva a parametro zero, dopo quattro stagioni da protagonista in Francia con il Lille. Sarà lui il perno del nuovo attacco targato Igor Tudor.

𝐔𝐧 𝐚𝐟𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐨 (𝐪𝐮𝐚𝐬𝐢) 𝐳𝐞𝐫𝐨, 𝐦𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐠𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚

David era uno dei pezzi più ambiti sul mercato. Nonostante fosse svincolato, serviva battere la concorrenza di mezza Europa. La Juventus ci è riuscita. Accettando (questo sì) di versare ricche commissioni all’entourage, ma anche chiudendo un’operazione complessivamente intelligente: contratto fino al 2030, con un ingaggio da 6 milioni netti più bonus (per fare un confronto, Vlahović costa il doppio…).

L’idea è semplice: vendere il serbo, risparmiare sul monte stipendi e costruire un attacco nuovo. Il primo tassello è David. Il secondo? Potrebbe essere Victor Osimhen (più difficile) o il ritorno di Kolo Muani in prestito.

Juve, chi è davvero Jonathan David

David ha iniziato in Europa con il Gent e si è imposto al Lille, dove ha segnato 109 gol in 232 partite, vincendo anche il campionato nel 2021. È il secondo miglior marcatore della storia del club. Con la nazionale canadese ha già segnato 36 reti in 68 presenze. Insomma, uno che la porta la vede senza troppe difficoltà.

È un attaccante duttile: può giocare da solo davanti o accanto a una punta più fisica. Non è mai stato il tipico bomber di razza da 30 gol a stagione, ma la costanza è senza dubbio uno dei suoi più grandi pregi. In Ligue 1 ha sempre chiuso con almeno 15 gol all’attivo: 13 al primo anno, poi 15, 24, 19 e 16 nell’ultima stagione. A questi si aggiungono anche 7 reti in Champions League.

𝐏𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐢, 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨

Non a caso, uno dei motivi per cui la Juve ha puntato forte su David è propria la sua rinomata affidabilità. Da professionista ha saltato appena tre partite per infortunio. In una squadra spesso tormentata dai problemi fisici, come quella bianconera, questa è una qualità non da poco.

David sbarca a Torino a 25 anni, in piena maturità calcistica. È un giocatore completo, con buone basi tecniche, senso del gol, corsa e intelligenza tattica. Non è un fuoriclasse (almeno per ora), ma è solido, regolare, e sa stare in campo. Esattamente il tipo di profilo su cui la Juve vuole e deve ricostruire.

Juve-David | 𝐔𝐧 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐢𝐬𝐭𝐨 𝐚 𝐛𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐨, 𝐦𝐚 𝐚𝐝 𝐚𝐥𝐭𝐨 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞

Anche se è un parametro zero, David resta un colpo che costa: le commissioni sono alte. Ma è un investimento a basso rischio: ha solo 25 anni, ha segnato tanto e con continuità. Immaginare che di colpo possa crollare risulta un esercizio intellettuale davvero difficile, e difficilmente (nella peggiore delle ipotesi) dovrebbero esserci contraccolpi a livello economico, soprattutto nell’ottica di una futura eventuale cessione del cartellino.

La Juve si è mossa con criterio: un’operazione che non blocca altri colpi, ma anzi lascia margine per affiancargli un’altra punta. David può essere il titolare, ma anche il partner ideale per un attaccante più fisico e dominante.