Israele attacca lo Yemen, ma il copione non cambia Dopo l’Iran, adesso anche lo Yemen: Tel Aviv estende i confini del conflitto. E ancora una volta, il sostegno dell’Occidente non manca, anzi si fa incondizionato.

Il sostegno dell’“Uccidente” liberale atlantista

Israele, dopo l’Iran, ha ora attaccato anche lo Yemen, con il pieno e incondizionato appoggio dell’Europa e dell’Occidente – o meglio, dell’Uccidente liberale atlantista. Questo Uccidente ricorre, come sempre, al bipensiero orwelliano, capovolgendo le regole della logica e del diritto. Il teorema secondo cui l’aggressore ha sempre torto e l’aggredito ha sempre ragione, usato ossessivamente contro la Russia di Putin, viene improvvisamente ribaltato nel caso di Israele, dove, per definizione, l’aggressore ha sempre ragione.

Giustificazioni surreali per ragioni irragionevoli

Ancora una volta vengono mobilitate, more solito, le giustificazioni più demenziali e surreali per difendere le ragioni irragionevoli di Israele. Si afferma che Israele abbia attaccato lo Yemen per combattere il terrorismo. Ma, come non ci stanchiamo di sottolineare, la lotta di Israele contro il terrorismo è essa stessa indistinguibile dal terrorismo. L’altra argomentazione, ripetuta dai sedicenti professionisti dell’informazione, è quella secondo cui Israele ha agito per condurre una guerra preventiva.

La guerra preventiva: maschera dell’imperialismo

Il concetto di guerra preventiva è tra le categorie più bieche del pensiero politico contemporaneo. Viene usato sistematicamente per giustificare guerre di aggressione imperialistica, spacciate per difensive contro Stati la cui aggressione sarebbe stata “prevedibile”. Il livello della narrazione dominante si fa ogni giorno più squallido, eppure troppe persone continuano a crederci, comportandosi come i cavernicoli descritti da Platone nel Settimo Libro della Repubblica.

Essere apoti contro la libido dominandi

Mai come oggi è fondamentale essere apoti, come diceva Prezzolini: non bersi tutto, usare la propria testa, rifiutare la narrazione dominante che santifica i rapporti di forza. In questo schema, si giustifica sempre e solo l’imperialismo di Israele e di Washington, esaltandolo come difensivo, promotore dei valori dell’Occidente e garante della pace mondiale. Ma noi, proprio perché siamo apoti, sappiamo che si tratta solo di foglie di fico per coprire la libido dominandi di Israele e Stati Uniti: due potenze imperialistiche che si autoproclamano democrazie, ma che in realtà sono plutocrazie neoliberali finanziarie a basi imperialistiche.