No, Putin non è impazzito: tutto quello che la stampa occidentale non vi racconta

Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, nei giorni scorsi il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha lanciato una proposta per la pace: evitare l’espansione a Est della NATO e garantire la neutralità dell’Ucraina. Una posizione che, se accolta, potrebbe portare rapidamente alla fine del conflitto in corso.

Una richiesta scritta per fermare la guerra

Putin ha fatto sapere che la pace si può ottenere con facilità: basterebbe che l’Occidente, in particolare quello americano-centrico, si impegnasse per iscritto a non espandersi ulteriormente verso Oriente, ovvero nei territori adiacenti alla Russia. Chiede inoltre, in maniera ragionevole, che l’Ucraina resti uno Stato neutrale, un cuscinetto e non un avamposto della NATO con basi missilistiche puntate su Mosca. Una proposta che appare coerente e potenzialmente decisiva per la fine dell’orrendo conflitto ucraino.

L’origine del conflitto, oltre la propaganda

Occorre ricordare che questo conflitto è scoppiato proprio a causa della espansione della NATO negli spazi un tempo appartenenti all’Unione Sovietica. Una strategia che ha avuto come obiettivo quello di normalizzare la Russia, riducendola a semplice propaggine dell’impero a stelle e strisce. Di fronte a ciò, la Russia ha reagito per difendere i propri interessi territoriali. Questa è la vera causa del conflitto, al di là della narrativa costruita dal regno della propaganda organizzata occidentale.

Il cliché del “Putin pazzo”

Dove sarebbe, dunque, la minaccia della Russia per l’Europa? Perché gli europei continuano a ripetere che Putin voglia invadere l’Europa, quando la Russia sta semplicemente cercando di difendersi dalle politiche imperialistiche dell’Occidente liberal-atlantista? È diventato un cliché insopportabile quello secondo cui Putin sarebbe un pazzo senza cuore e senza testa. Una semplificazione penosa che rinuncia alla razionalità storica, preferendo la via sterile delle diagnosi psichiatriche applicate agli eventi politici.

I veri deliri non stanno a Mosca

Se proprio si vogliono cercare dei “pazzi” nella situazione attuale — benché si sconsigli questa lettura — forse è a Bruxelles o a Washington che dovremmo guardare. A Bruxelles, dove gli euroinomani e i tecnocrati inseguono ciecamente l’incubo del riarmo e del conflitto permanente. A Washington, dove la civiltà dell’hamburger, anche sotto Trump, sembra travolta dalla irrazionalità più profonda, tra politiche manicomiali sui dazi e un’altalena continua di posizioni sulla Russia.

RADIOATTIVITA’ – LAMPI DEL PENSIERO QUOTIDIANO CON DIEGO FUSARO