Caos autovelox: multe annullate? ▷ Facciamo chiarezza con l’Avv. Di Palo: “Vi spiego dov’è l’inghippo”

Il panorama normativo italiano sugli autovelox è più confuso che mai. Le ultime ordinanze della Corte di Cassazione hanno riacceso un dibattito tecnico-giuridico che riguarda milioni di automobilisti. E mentre il governo insiste su una lettura più “flessibile” delle regole, la giurisprudenza sembra tracciare un confine netto: senza omologazione, la multa non vale.

Omologazione e approvazione: differenze non da poco

Uno dei nodi principali è la differenza tra approvazione e omologazione dell’autovelox. Per il governo, le due fasi si equivalgono, tanto che negli anni si è proceduto spesso con la sola approvazione dei dispositivi. Ma la giurisprudenza della Cassazione è di ben altro avviso. “Non è possibile fare questo tipo di equiparazione”, ha affermato Giuseppe Di Palo. “L’omologazione è una verifica più stringente, necessaria perché la contravvenzione possa essere considerata valida.” Senza questo passaggio tecnico, dunque, il verbale rischia di essere nullo.

Multe annullabili, ma a quale prezzo?

La recente ordinanza della Cassazione ha chiarito che le multe elevate da autovelox non omologati possono essere annullate, ma con un’aggravante: per farlo non basta più contestare la sanzione, serve una vera e propria querela di falso contro il pubblico ufficiale che ha redatto il verbale. “Quando in un atto pubblico si scrive che c’è stata l’omologazione, ma non è vero, si deve contestare la falsità di quel verbale,” ha spiegato Di Palo. Una procedura non semplicissima per il cittadino medio, che richiede assistenza legale e tempi lunghi.

Un quadro normativo che mette tutti in difficoltà

Non sono solo gli automobilisti a trovarsi nel limbo: anche le forze dell’ordine navigano a vista. Secondo Di Palo, “il 95, se non il 98% degli autovelox in Italia non sono omologati.” Una stima preoccupante, che evidenzia come le amministrazioni locali abbiano spesso agito sulla base di indicazioni governative poco allineate con la giurisprudenza. “Il governo è convinto che basti l’approvazione, e quindi non si procede all’omologazione”, aggiunge l’avvocato, sottolineando una responsabilità politica oltre che tecnica.

Rischi per la legalità e per la sicurezza

La mancanza di chiarezza mette in crisi il principio stesso di legalità. Un autovelox non omologato potrebbe rappresentare non solo un vizio di forma, ma una vera e propria lesione del diritto di difesa del cittadino. E sul fronte della sicurezza? “Si pensa che basti vedere un autovelox per rallentare, ma non è questo il punto”, chiarisce Di Palo. La legittimità dello strumento è essenziale anche per la credibilità delle istituzioni, e oggi più che mai servirebbe un intervento normativo che metta ordine in quella che appare come una giungla legislativa.

ASCOLTA QUI L’INTERVENTO INTEGRALE DELL’AVVOCATO GIUSEPPE DI PALO