Le parole dolorose e sofferenti di Matteo Berrettini, talento del tennis italiano ma ancora alle prese con difficoltà e problematiche fisiche.
Il tennis italiano sta vivendo un momento davvero incredibile. Il 2025 sta confermando le ottime impressioni su tutto il movimento nostrano. E non solo per i domini di Jannik Sinner nel ranking maschile e di Jasmine Paolini con le recenti vittorie in ambito femminile. Sono tanti i protagonisti del momento, gli azzurri che stanno dando lustro al nostro sport.

Basti pensare al giovane Flavio Cobolli, che si è da poco aggiudicato gli ATP 500 di Amburgo e sta dando spettacolo anche al Roland Garros. Ed ovviamente Lorenzo Musetti, semifinalista agli Internazionali e in pianta stabile nella top 10 del ranking mondiale. Ma non va certo dimenticata la qualità tecnica e la potenza di un altro tennista italiano, frenato però spesso dai problemi fisici.
Parliamo di Matteo Berrettini, oggi numero 30 del ranking ATP ed un tempo tra i migliori al mondo. Un atleta di spessore, dalla potenza unica nel servizio, che però sta attraversando l’ennesimo periodo di stop dovuto agli infortuni muscolari. La speranza dei suoi tifosi è quella di rivederlo giocare con continuità come un tempo, ma la fragilità fisica è ormai una costante difficile da arginare.
Berrettini ed il dramma degli infortuni: “Non riuscivo più a tornare”
Da campione assoluto, idolatrato dai fan italiani, Matteo Berrettini è passato ad essere improvvisamente fragile e ferito. Diversi gli infortuni, in particolare quelli ai muscoli addominali, che gli hanno impedito di avere una carriera continua ad alti livelli, anche se negli scorsi mesi ha dimostrato di avere ancora carattere e qualità sul campo.

Interpellato dall’ATP Tour Insider, Berrettini stesso ha raccontato del dramma di scoprirsi meno forte fisicamente di quanto pensava, di dover accettare il fatto di ripartire sempre da zero dopo un infortunio. Ma ha anche svelato di quando ha rischiato seriamente di mollare tutto, poiché non più motivato a recuperare.
“Il punto di svolta per me è stato quando ho accettato di poter essere debole, di poter essere triste, di dover lavorare per ricostruire la mia forza mentale – ha dichiarato il tennista romano – In passato, quando mi infortunavo, soffrivo per tre o quattro giorni, poi sentivo quell’energia dentro di me e lavoravo duramente per tornare”.
Ma c’è un episodio in cui la forza mentale di Berrettini sembrava non bastare più: “Nel 2023 mi sono rotto la caviglia (durante lo US Open) e ricordo che non riuscivo a tornare alla riabilitazione. Quando usi tutta quell’energia extra per tornare, il serbatoio si svuota sempre di più. Ho dovuto fermarmi e riflettere seriamente su cosa volevo fare. Pensavo che mi sarei solo infortunato di nuovo, quindi ho dovuto lavorare sulla mia mente prima ancora che sul mio corpo”.
Parole che sicuramente colpiscono al cuore di chi tifa e sostiene un talento come Berrettini da sempre. Gli infortuni e le difficoltà a ripartire fanno parte dello sport, ma va detto che l’ex numero 5 al mondo è stato letteralmente martoriato da questi problemi.