Lunedì sera a Bergamo si gioca Atalanta-Roma, uno snodo cruciale nella corsa all’Europa che conta. La squadra di Claudio Ranieri, reduce da un ottimo filotto di risultati, arriva all’appuntamento con grande determinazione e consapevolezza: i giallorossi sono padroni del proprio destino e hanno l’occasione di mettere un’ipoteca importante sulla qualificazione in Champions League. L’Atalanta, però, è un avversario temibile: ha il miglior attacco casalingo del campionato e Gasperini sa come far male alle squadre che vogliono giocare a viso aperto. La Roma dovrà fare a meno di Dybala, ma ha dimostrato di saper essere solida e concreta anche senza il suo talento più puro. Sarà una partita tirata, fisica e probabilmente nervosa, in cui ogni dettaglio potrà fare la differenza.
Dopo Ranieri: chi allenerà la Roma?
La sfida di lunedì è importante anche perché segna una tappa verso la chiusura del breve ma intenso secondo ciclo di Claudio Ranieri sulla panchina della Roma. Il tecnico romano, richiamato per rimettere ordine in una stagione complicata, ha dato compattezza e dignità a una squadra che sembrava smarrita. Ma il suo addio è certo, e ora il tema caldo riguarda il suo successore.
Il nome dell’allenatore per la stagione 2024-25 è ancora avvolto dall’incertezza. Stefano Pioli era stato valutato con attenzione, ma il legame emotivo dell’ex tecnico del Milan con la Lazio ha frenato l’operazione. I tifosi chiedono un profilo “top”, come suggerito dallo stesso Ghisolfi: Massimiliano Allegri, Antonio Conte, addirittura il sogno Klopp (senza contratto dal 2025), ma al momento sembrano piste complicate.
Nel valzer dei nomi è spuntato anche Cesc Fàbregas, oggi allenatore del Como. Ma tra chi lo considera un emergente interessante e chi lo liquida come “stagista”, la piazza resta divisa. Quel che è certo è che la Roma non può permettersi un altro salto nel buio: servono certezze, competenza e leadership per guidare un progetto sportivo che deve tornare stabilmente ai vertici.
Il futuro della Roma, insomma, si gioca non solo a Bergamo, ma anche nelle stanze della dirigenza. La scelta dell’allenatore sarà decisiva per capire se la prossima stagione sarà davvero quella della svolta.