Inter: è semifinale! Contro il Bayern Monaco basta il pareggio (2-2)

È stata una battaglia intensissima, all’insegna dell’agonismo e dell’equilibrio tattico. Ma alla fine, a centrare la semifinale è l’Inter di Simone Inzaghi, a cui nel match di ritorno contro il Bayern Monaco basta il pareggio per 2-2.

Nel primo tempo di San Siro, la partita si presenta bloccata e decisamente scorbutica. Fin da subito si gioca su ritmi altissimi, seguendo lo stesso copione del match d’andata. Da un lato, infatti, il Bayern Monaco porta avanti un pressing asfissiante, tiene la palla e conduce il gioco. Dall’altra i nerazzurri provano a colpire soprattutto in ripartenza.

Ma dopo i primi 45 minuti le occasioni registrate da entrambe le parti non sono poi così tante. In tal senso, gli unici due squilli della prima frazione sono un bel tiro da fuori area di Hakan Calhanoglu al 32°, e 3 minuti più tardi una conclusione ravvicinata di Leroy Sané, abilmente deviata in calcio d’angolo da Sommer.

Inter-Bayern – La sblocca Kane, poi Lautaro e Pavard portano i nerazzurri in semifinale

Non appena però l’arbitro fischia l’inizio del secondo tempo, l’impressione che il primo sia stata solo la “calma prima della tempesta” diventa una certezza. Fin dai primi minuti le due squadre si rendono pericolose in più frangenti, ma al 52° sono i tedeschi a passare in vantaggio con Harry Kane, gelando i tifosi presenti sugli spalti.

L’attaccante inglese è bravissimo a spostarsi la palla sul destro in area, dopo un bell’assist di Kimmich, e a concludere a rete incrociando sul secondo palo, con il portiere nerazzurro immobile. Ma in modo incredibilmente simile alla partita d’andata, nel massimo momento di difficoltà l’Inter si accende e ribalta completamente il match a sua favore.

Con una reazione emotiva (e in termini di gioco) più che encomiabile, l’Inter rimonta sul Bayern nell’arco di 3 minuti sfruttando due calci d’angolo. Nel primo di questi a spuntarla è Lautaro Martinez, che al 58° la mette alla sinistra di Urbig con una ribattuta secca di destro dopo il colpo un colpo di testa. Poi è il francese Benjamin Pavard a mandare in delirio i tifosi nerazzurri: Calhanoglu batte un corner forte dalla destra, e il difensore è bravissimo a saltare anticipando l’ex Napoli Kim e a insaccare di testa.

Dier spaventa San Siro, ma l’Inter resiste e passa il turno

Dopo una fase di grande controllo dei milanesi, che più volte sfiorano anche il terzo gol, la partita entra in un’apparente fase di stallo. Ma seguendo un po’ la tendenza di tutto questo quarto di finale, si assiste all’ennesimo colpo di scena: al 76°, sempre sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il Bayern Monaco trova le vie della rete con Dier, che con un pallonetto scavalca Sommer su un cross preciso di Gnabry. È l’episodio che riapre la partita e il discorso qualificazione per i tedeschi, che negli ultimi dieci minuti si riversano incessantemente in avanti per cercare il vantaggio che varrebbe i supplementari.

Come all’andata, i ragazzi di Inzaghi resistono stoicamente all’assalto bavarese, e portano a casa un 2-2 preziosissimo che, alla luce dell’1-2 di una settimana fa, vuol dire solo una cosa: l’approdo in semifinale di Champions League (la seconda dal 2023).

Solidità tattica, organizzazione e qualità dei singoli: a quest’Inter, rispetto alle altre contendenti, manca forse un uomo simbolo; la stella in senso stretto. Ma i nerazzurri in questa stagione hanno dimostrato di potersela giocare con tutti, trovando nella forza del collettivo (e la bravura del suo allenatore) i loro pilastri essenziali.

Barcellona avvisato, dunque. Per una semifinale che ai tifosi permetterà di fare un viaggio nel tempo di 15 anni: a quel 2010 in cui la banda di José Mourinho superò la corazzata allenata da Guardiola per centrare la finale di Madrid. Anche qui, ai posteri l’ardua sentenza.