Male, per non dire malissimo, la Roma a San Siro. L’eliminazione dalla Coppa Italia brucia e ha il sapore di un’occasione persa. Questo torneo era forse l’ultima vera occasione rimasta per cercare di risollevare le sorti di una stagione fino ad ora disastrosa, e visto il nono posto in campionato, oltre che il difficile lato di tabellone toccato ai giallorossi in Europa League, le speranze dell’ambiente sono ridotte come non mai al lumicino.
Come ormai da mesi, si continua a discutere delle ragioni di una condizione di stasi della squadra, rivitalizzata solo parzialmente da Ranieri, che è riuscito quantomeno ad allontanare lo spauracchio della zona retrocessione. C’è chi parla del mercato, tardivo e fallimentare; chi degli errori della società; chi dei problemi strutturali della rosa costruita per questo campionato.
Di quest’avviso è Luigi Ferrajolo: “Ormai si parla delle stesse cose… Ai limiti della noia. La Roma è una squadra costruita male. Quando attacca si sbilancia sempre; i centrocampisti portano tutti palla in avanti, non c’è mai un passaggio oculato e così indietro restano in pochi, in una difesa in cui sono tutti lentissimi. Sento dire della confusione tattica nel passare dalla difesa a 3 a quella a 4: sono tutte caz**te! Non è che le scelte dell’allenatore non contino, anzi. Tanto che la Roma stava per retrocedere, e dobbiamo ringraziare Ranieri. Ma ci sono dei limiti di cui dobbiamo prendere atto. Svilar, dopo aver fatto il fenomeno per mesi, è già qualche partita che non è più il portiere ‘para tutto’ dei primi tempi. Hummels? Bravissimo. Ma quando gli avversari partono in contropiede va a due all’ora…“.
Amara la conclusione: “C’è poco da dire. Il rendimento è figlio delle caratteristiche di questa squadra. La Roma è una squadra nata male, e cresciuta peggio! Nessuno è a suo agio. Nessuno fa quello che dovrebbe fare…”.