Atalanta, serata da incubo: il Bruges vince 3-1 e va agli ottavi

Al Gewiss Stadium la Dea esce clamorosamente sconfitta anche al ritorno, fra sfortuna, errori e lacune difensive fatali

Dopo il Milan, anche l’Atalanta, l’altra italiana impegnata ai play-off di Champions League, viene eliminata a dispetto dei pronostici iniziali. Se la sconfitta per 2-1 dell’andata era imputabile principalmente al rigore inesistente fischiato in favore del Bruges all’ultimo minuto, la debacle di Bergamo è invece figlia di un primo tempo approcciato piuttosto male dai ragazzi di mister Gasperini.

Raramente la Dea riesce, infatti, a rendersi realmente pericolosa davanti la porta difesa dall’ex Liverpool Mignolet, fatta eccezione per l’azione del gol annullato a Retegui al 17° per fuorigioco e un tiro alto sopra la traversa di Ederson. E ad approfittarne è la batteria di attaccanti dei belgi, che come nel match d’andata ha creato più di un grattacapo alla retroguardia atalantina.

Il primo gol arriva totalmente a freddo: dopo a malapena 3 minuti Vanaken è bravissimo a servire in profondità Jutglà, che mette un traversone in mezzo all’area per Talbi, abile nello spiazzare Carnesecchi di giustezza e a portare in vantaggio il Bruges. Dopo una tiepida reazione dei padroni di casa, culminata nella rete annullata del capocannoniere della Serie A, arriva poi quasi dal nulla la doppietta dello stesso Talbi. L’esterno destro belga approfitta della ribattuta su un tiro di Tsolis, arrivato dopo una sgaloppata sulla sinistra dell’ispirato Jasari.

Nel finale i bergamaschi cercano in maniera più convinta di segnare almeno un gol, ma anche la sfortuna decide di dare il suo contributo alla serata da incubo dell’Atalanta. Al terzo minuto di recupero la Dea colpisce due pali, prima con Zappacosta e poco dopo con Cuadrado. Ma come se non bastasse, nella ripartenza immediatamente successiva i belgi trovano il gol del K.O. con un tiro magistrale da fuori area di Jutglà.

Nel secondo tempo la squadra di Gasperini cerca di riaprire in qualche modo i giochi, puntando sul ritorno in campo della stella della finale di Europa League della scorsa stagione, Ademola Lookman. Sulla spinta del talento del nigeriano, l’Atalanta gioca 45 minuti di dominio puro: l’attuale pallone d’oro africano segna subito al 46° sfruttando un cross dalla sinistra di Zappacosta, e al 61° ha addirittura la chance di siglare la seconda rete su calcio di rigore. Ma per la quarta volta in stagione (la seconda in Champions) il talento nerazzurro manca l’appuntamento dal dischetto.

Un finale pieno di cuore, grinta, e anche tanta frustrazione (esemplare in tal senso l’espulsione di Toloi) non basta alla Dea per ribaltare il risultato, che si ritrova ad uscire dalla Champions in modo clamoroso, fragoroso e totalmente inaspettato. Dopo la fantastica prima fase che non l’aveva vista approdare agli ottavi solo per il rotto della cuffia, l’ottimismo per il superamento dei play-off contro un avversario sulla carta abbordabile come il Bruges era molto; direttamente proporzionale alla delusione attuale fra le mura di Zingonia.

Come sempre, in questi casi, è ora dei processi e delle analisi. Starà all’allenatore e alla squadra risollevarsi in un campionato in cui, matematicamente parlando, hanno ancora tutte le carte in regole per contendersi lo scudetto.