Napoli 55; Inter 51; Atalanta 50. La caccia allo scudetto 2024/2025 è racchiusa in soli 5 punti. Con la vittoria sulla Fiorentina nel posticipo del lunedì, tra un’infinità di polemiche arbitrali, i nerazzurri sono riusciti ad accorciare nuovamente sui partenopei, complice il loro inaspettato pareggio casalingo contro l’Udinese. Un brutto passo falso, che numeri alla mano ha rimesso in gioco anche gli uomini di Gasperini, autori di una roboante goleada al Bentegodi contro l’Hellas Verona.
La lotta al vertice è più aperta che mai, e non è solo una questione di punti e posizioni in classifica. Basti pensare al peso che avranno gli scontri diretti: il 2 marzo il Napoli è pronto ad accogliere l’Inter di Inzaghi allo Stadio Maradona, in quello che ha tutta l’aria di essere la partita scudetto. Mentre l’Atalanta ha già giocato entrambe le partite contro gli azzurri, uscendone in vantaggio per via della differenza reti. Nel derby lombardo, è invece ancora tutto da decidere, con il Gewiss Stadium che il prossimo 16 marzo ospiterà il ritorno del match che ha visto trionfare l’Inter per 2-0.
14 giornate rimanenti e 3 contesti molto diversi per impegni, statistiche e punti di forza. Chi potrebbe spuntarla?
Napoli, la miglior difesa è l’attacco

Nonostante gli ultimi due pareggi contro Roma e Udinese, il Napoli rimane ancora probabilmente il favorito alla vittoria finale per tutta una serie di ragioni. Dal punto di vista dei numeri, il primo dato che salta all’occhio è la difesa. I partenopei, con 17 reti subite, hanno la retroguardia migliore del campionato, con una differenza negativa di 2,98 rispetto alle statistiche sugli expected goals (19,98 xG). Inoltre, gli azzurri sono anche la squadra di Serie A col tasso maggiore di partite chiuse con la porta inviolata: esattamente il 50% delle 22 giornate giocate fino ad ora. Il tutto, nonostante il prolungato infortunio del difensore centrale ex Torino Alessandro Buongiorno, fuori da metà dicembre a causa della rottura dei processi trasversi di due vertebre lombari.
Questo, a riprova di un rendimento difensivo più che ottimo, che ha portato il Napoli a essere anche la squadra che ha vinto più partite di tutto il campionato.
I tifosi hanno dunque varie ragioni per essere ottimisti, considerando anche il vantaggio non indifferente di poter concentrare le risorse solo sul campionato (a differenza delle altre contendenti, impegnate ancora nelle coppe). D’altro canto, la cessione di Kvaratskhelia al PSG, la sua mancata sostituzione (con un mercato di gennaio complessivamente deludente) e i recenti infortuni di Olivera, Spinazzola e Neres sono fattori che creeranno più di un problema ad Antonio Conte, a cui spetterà il compito di portare la nave in porto nonostante tutto.
Inter, attacco da sogno

58 gol fatti: numero pregevole valevole il primo posto nella classifica dei migliori attacchi della Serie A, sulla spinta delle 22 reti complessive della coppa Lautaro-Thuram.
In generale, l’Inter è nettamente fra le squadre più prolifiche d’Europa, e ha un rendimento anche superiore rispetto a quanto descrivono i dati relativi agli expected goals (51,75 xG). Oltre a questo l’Inter è il club con il miglior rendimento in trasferta di tutta la Serie A; dato che la porta a seguire l’esempio di altre squadre europee con numeri persino superiori come Liverpool, Sporting Braga e Galatasaray.
Non c’è dubbio, quella a disposizione di Inzaghi è la rosa decisamente più lunga e completa sia a livello numerico che di talento in sé per sé. Per i campioni d’Italia l’unica vera insidia può essere il calendario, estremamente fitto di partite dati gli impegni in Champions League e in Coppa Italia. I nerazzurri non vogliono porsi limiti, e l’obiettivo è fare il massimo in ogni competizione. Bisognerà vedere se questo sarà effettivamente possibile.
“Caro Gasp”, con questo Retegui lo scudetto non è un’utopia

Da quando nel 2016 Giampiero Gasperini si è seduto sulla panchina dell’Atalanta, il club dei Percassi ha cominciato un processo di crescita esponenziale, culminato nella clamorosa vittoria dell’Europa League della stagione scorsa. Ormai è quasi impossibile considerarla una ‘provinciale’: i bergamaschi occupano ormai da anni, e in pianta stabile, le posizioni più alte del campionato, ottenendo ottimi risultati anche nelle competizioni continentali.
Le prime 24 giornate del campionato hanno più confermato questa recente tradizione. L’Atalanta è lì, a una manciata di punti dalla vetta, spinta dal suo attacco (il secondo migliore della lega con 54 gol) e dal suo bomber Retegui: capocannoniere indiscusso con ben 20 reti in 22 presenze. Basti pensare che la Dea ha segnato nella maggior parte delle partite giocate, collezionando una percentuale bulgara del 92%. Se poi l’attenzione si concentra sui match casalinghi, il dato raggiunge addirittura la totalità con il 100%.
D’altra parte, il rendimento difensivo non è dello stesso livello. L’Atalanta fino ad ora ha preso gol nel 67% delle partite giocate (2/3), e la percentuale inerente al numero di partite partite in cui, fra reti fatte e subite, si è raggiunto o superato l’over 2,5 corrisponde al 62%.
Sia un senso che nell’altro, nei match dei bergamaschi si segna tantissimo. A lungo termine non è un dato che può far sperare particolarmente i tifosi, che nell’ultimo periodo hanno assistito a un calo vistoso della loro squadra, protagonista di ben 4 pareggi nelle ultime 8 uscite.
Tuttavia, la grande organizzazione di gioco, la rosa ricca e forte (nonostante il club abbia solo l’ottavo monte ingaggi della Serie A), la forma dei suoi attaccanti e la genialità dell’allenatore sono punti altrettanto validi per fare da contraltare ai difetti di una squadra che, nonostante tutto, ha ancora la chance di giocarsi un traguardo storico.