Lagarde gioca a “salva la sedia” con le economie nazionali

La Banca Centrale Europea prevede che l’inflazione nell’eurozona si mantenga intorno al 2% nei prossimi mesi con una graduale diminuzione in seguito.

La politica monetaria restrittiva contribuirà a questo calo insieme alla minore crescita dei posti di lavoro e alla stabilizzazione degli effetti della crisi energetica e della pandemia. Tuttavia, l’inflazione dei servizi rimane alta rispetto a quella dei beni, a causa di una domanda resiliente e di maggiori pressioni sui salari. I rischi per l’inflazione includono tensioni geopolitiche, aumenti dei prezzi dell’energia, possibili shock climatici.

La Banca Centrale Europea considera quindi la possibilità di tagliare i tassi di interesse ma in modo cauto e guidato dai dati. Sai che novità, ormai leggiamo queste cose da anni. e le dinamiche salariali mostrano una moderazione nella crescita dei salari con una diminuzione negli accordi contrattuali attivi nel 2024 rispetto agli anni precedenti.

Insomma, sembra proprio che la Presidente della BCE, Christine Lagarde, abbia deciso di diventare la regina del rinviare le decisioni con la sua abilità nel servire una minestra riscaldata sul tema dei tassi di interesse. Insomma, ogni volta che arriva il momento di prendere una decisione, ecco che arriva un altro rinvio in questo atteggiamento da cunctator, da temporeggiatore. che le italiche storie ci ricordano.

È come se stesse giocando a un salva la sedia con le economie nazionali e questa costante incertezza nelle decisioni della Banca Centrale Europea non fa che danneggiare le famiglie e le imprese, lasciandoci tutti a chiederci quando arriverà il momento finalmente di un cambiamento concreto e tempestivo. Io credo che non arriverà, non arriverà per scelta politica, perché il mondo della politica ormai è appiattito sulla dimensione delle grandi imprese e degli interessi finanziari internazionali. Non vedo un politico in Parlamento italiano che alzi la testa, non vedo un governo da tanti anni che alzi la testa, non vedo nessuno che abbia il coraggio di dire che ci siamo stancati di avere una banca centrale indipendente dalla politica, ma che debba invece prendere ordini da noi, dai cittadini, attraverso i rappresentanti democraticamente eletti.

Poiché mi sono stufato però di fare queste battaglie ideologiche che non portano a niente, fare convegni vuoti, gratuiti, pieni di gente che ascolta delle cose ma poi non fa nulla per cambiare le cose, io di mestiere faccio consulenza ai piccoli, medi e microimprenditori, i quali invece di queste cose non gliene frega assolutamente niente. Credetemi, non gliene frega niente. Gli interessa capire dove vanno i mercati, capire dove vanno i clienti, fare un piano strategico non solo per vivere o sopravvivere, ma per prosperare.

E tanti, credetemi, ci riescono.


Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi