Un’inchiesta congiunta di Washington Post e Der Spiegel fa nuova luce sulla vicenda Nordstream. Con uno sviluppo incredibile, perché a far saltare il gasdotto sarebbe stato un alto ufficiale militare ucraino.

Uno scenario che fino a pochi mesi fa destava perplessità, venendo bollato dai debunker come teoria del complotto, prende improvvisamente forma nel più diffuso giornale di Washington. A coordinare l’operazione segreta sarebbe stato Roman Chervinsky, colonnello decorato di 48 anni con legami con le forze operative speciali ucraine. Una prospettiva ben diversa da quella intrapresa dai principali media europei e americani, che vedevano in Mosca il principale responsabile dell’attacco volto a indebolire l’Europa.

E invece, per Der Spiegel e Washington Post sarebbe stato Chervinsky a far saltare i gasdotti Nord Stream 1 e 2 il 26 settembre 2022.
Tutte le speculazioni sul mio coinvolgimento nell’attacco al Nord Stream vengono diffuse dalla propaganda russa senza alcun fondamento“, ha detto Chervinsky al Washington Post.
Lo ha fatto tramite avvocato, perché è attualmente detenuto a Kiev da fine 2022 nell’ambito di un’altra inchiesta di guerra, con l’accusa di abuso di potere nel tentativo di depistare un attacco russo (naufragato in un morto ucraino e 17 feriti).
Per Chervinsky però le accuse per cui è detenuto sono di natura politica, in quanto non è un segreto che sia una grande oppositore di Zelensky.

Eppure il cui prodest, nel caso del Nord Stream, non avrebbe giovato alla Russia, anzi.
Proviamo a vedere perché: mentre Gazprom, conglomerato statale russo del gas, detiene la quota di maggioranza di Nord Stream, le società energetiche occidentali, comprese quelle tedesche, francesi e olandesi, avevano messo in campo investimenti significativi nel progetto.
L’attacco alle infrastrutture energetiche europee ha provocato massicce perdite e l’interruzione dei collegamenti di fornitura di gas con l’inverno alle porte, ma soprattutto ha privato la Russia di una conduttura che consentiva di aggirare il transito per Kiev.

Secondo il Washington Post, Chervinsky non avrebbe agito in autonomia, ma avrebbe ricevuto ordini da funzionari ucraini di alto rango direttamente collegati al generale Valery Zaluzhny, attuale comandante in capo delle forze armate di Kiev.
I giornalisti statunitensi, per il momento, negano ruoli da parte di Volodymyr Zelensky.

Alessio De Paolis