La vera funzione del termine “negazionista” ▷ La spiegazione in diretta di Ugo Magri

Dopo la proposta del Verde Bonelli di istituire il reato di negazionismo climatico, si moltiplicano le occasioni nelle quali il termine, appunto, “negazionista” viene abbinato a questioni ambientali. Una attenta analisi dello sdoganamento di questo termine è stata fatta dal giornalista Ugo Magri, intervenuto all’interno del programma “Lavori in Corso”: “Il negazionismo non riguarda tanto le verità scientifiche, ma è un modo di troncare la discussione con chi si permette di dire che il mondo si scalda, perché ci sono i dati che lo dimostrano e ci fidiamo nella scienza. Ma poi, su come tradurre diciamo questa constatazione in azione, ci sono mille opinioni diverse; non ce n’è una sola a questo mondo, non c’è solo Greta, ci sono mille ipotesi e mille necessità.

Il tema non è solo dialettico, in quanto, come ricorda Magri, la parola negazionista appartiene ad una delle pagine più buie della storia dell’umanità:Appioppare l’epiteto di negazionista, ricorda una cosa terribile. Ricorda quelli che negano che ci sia stata la Shoa, che è proprio un modo per insultare davvero pesante, è un modo per chiudere la discussione, di portarla su un terreno inaccettabile. La gente normale invece ha dei dubbi su alcuni problemi”.

E i problemi della vita reale iniziano a ripercuotersi in maniera seria sul nostro quotidiano, Magri fa alcuni esempi di temi che stanno già impattando sulle persone e di domande che portano: “Per esempio, non so, l’Europa decide che le case dovranno nei prossimi anni, diventare di classe, di classi al di sotto, diciamo degli standard tra migliori rispetto agli standard attuali. Benissimo, una buona idea. Poi però che fa anche risparmiare soldi, ecco cioè mettiamola sul io direi mettiamola sul positivo, non sullo spaventoso. Vorrei sapere proprio in chiave ambientalista le diavolo di batterie per le auto chi le produce, con quali materiali, con quale spreco di terreno. Altri temi sono quelli della reperibilità delle terre rare, i nuovi colonialismi che si creano: sono tutte cose delicate, ma se dici queste cose s’arriva all’insulto col Negazionista, è questo questo non va bene”.