Michetti affossa l’inceneritore ▷ “Acqua, gas e metano gratis: tutto buttato! Vi spiego perché”

Il termovalorizzatore di Roma potrebbe avere alternative più che valide.
Decine di migliaia di persone potrebbero trarne molto!“, tuona in diretta Enrico Michetti, esperto di diritto amministrativo.
L’inceneritore di Roma, a Santa Palomba, sarà operativo dal 2026. Ad agosto di quest’anno, annuncia il sindaco Gualtieri, ci sarà la gara.
Sarà forse l’impianto più all’avanguardia del mondo“, assicura. Ma dietro alla questione dei rifiuti c’è molto di più.
Vari i rischi da valutare, tra cui quelli per la salute, per l’ambiente, il riciclo ma soprattutto le opportunità di produzione. Possibilità che Michetti porta avanti: “Perché a Roma non si può fare quello che si fa ovunque?“.

Oltre al possibile danno, se quei rischi dovessero concretizzarsi, anche la beffa: infatti l’Europa avversa i termovalorizzatori, sempre meno presenti in Italia, e dunque i fondi non saranno quelli del Pnrr.
Allora, come smaltire tutti i materiali di Roma? “Per il vetro? Si potrebbe creare una mega vetreria – spiega Michetti – oltre al riciclo garantito, fornirebbe opportunità di creare oggetti artistici. Oltre alla bellezza potresti creare posti di lavoro.
Per carta e plastica si potrebbero creare impianti di biodigestore. E pensate: produrrebbero alimentazione di gas e acqua calda per 20mila persone. Così oltre ai posti di lavoro, gli dai anche il gas e acqua calda gratis!
E come si alimentano questi impianti biogas? Fotovoltaici: energia rinnovabile.
Si tratterebbe di energia pulita prodotta da impianti piccoli, sparsi nel territorio romano, che non impatterebbero neanche a livello paesaggistico, a differenza di quell’ecomostro che rovina la città!

Oltre ai vantaggi di riciclo, gas, acqua e metano gratis, ne spunta un altro: la possibilità di comprare case più agevolmente, anche tramite la valorizzazione del territorio interessato.
Andrai a polverizzarli, i biodigestori, nelle aree dove c’è più povertà: così gli alzi il potere di spesa, e le persone quelle case in quell’area se le possono comprare! E se le possono comprare, magari quei condominii vivono, e non sono più a carico del Comune.
Se non sono più a carico del Comune, questo può investire quei soldi che risparmia da quell’attività di manutenzione ordinaria in altri edifici per persone che ne hanno bisogno!


Importante è ovviamente il discorso della plastica, l’elemento più difficile da gestire.
Michetti spiega infatti che già in altre città ci sono altre alternative ai termovalorizzatori che possono riciclarla.
Questi impianti darebbero, esattamente come i precedenti, posti di lavoro.
A Torino ne è presente una che smaltisce 75mila tonnellate di plastica.
Dovunque si recupera, si ricicla, si riutilizza. E a Roma invece questo non è possibile: perché?
Con un solo inceneritore, un solo gestore guadagna tutto quello che viene tolto a decine, se non centinaia di migliaia di persone che potrebbero usufruire dei vantaggi del rifiuto che si trasforma sostenibilmente a tutela e conservazione di quella che è la realtà locale!
Non va a vantaggio di tutta la cittadinanza, ma va a vantaggio speculativo di soltanto uno!