Scontro in diretta Duranti – Tozzi: torna il “fidarsi” della scienza? ▷ “Quell’1% aveva ragione!”

Nel 21esimo secolo una parola in particolare spicca tra tutte: scienza.
Trattasi il più delle volte di quella scienza dei dati apparentemente incontrastabili. O trattasi di quella scienza degli studi non rivisti, non considerati quando in ballo c’è una decisione politica da prendere. In diretta a “Un Giorno Speciale” si mette in discussione proprio l’efficacia della comunicazione di tipo scientifico: cosa vuol dire esattamente scienza?
Sono da ascoltare tutte le campane? Si può mettere tutto in dubbio?
Il significato stesso di “Politica” potrebbe includerne la risposta: il dialogo civile, secondo la filosofia classica, era da considerarsi tale se il confronto fosse stato effettivamente “scientifico”, ovvero se le sue tesi venissero regolate il più possibile dalla logica e dalla veridicità di quelle. Il dibattito tra Fabio Duranti e Mario Tozzi rappresenta proprio una problematica in merito al dialogo: il problema delle fallacie argomentative che possono influenzare il sano confronto.

Ma ancora più rilevante è quello scontro orizzontale che oggi sembra profilarsi: quel continuo scontro tra le persone che non consente spesso di risolvere effettivamente il dibattito. Tra queste problematiche appena menzionate, ce n’è una da approfondire: bisogna “fidarsi” dei dati? E’ necessario credere automaticamente alla maggioranza? C’è una maggioranza che comanda? “Se facciamo passare il concetto – spiega Duranti – che lo share deve prevalere sulla consapevolezza, allora siamo morti. Nell’era pandemia c’era quell’1% di medici che avvisavano, portavano studi: quelli allora era giusto non considerarli perché facevano parte della minoranza?
E Tozzi risponde: “Se ci sono 100 persone al capezzale del mio figlio malato e 3 mi dicono che sono in dubbio d’operare, 97 invece non lo sono, io che faccio? Ma stiamo scherzando?

Ascolta il confronto in diretta a “Un Giorno Speciale“.