Ecco quanti milioni è costato Fazio alla Rai in 5 anni: un finto pluralismo a peso d’oro

Il mondo del giornalismo è scosso e attonito, come anche molta parte degli italiani, in ragione del fatto che Fabio Fazio, l’instancabile aedo del globalismo neoliberale, se ne va dalla Rai. In particolare leggiamo su AdnKronos: Caso Fazio, Codacons: “Bene, addio Rai, costato agli italiani 100 milioni di euro“. Ebbene sì, Fabio Fazio è costato agli italiani 100 milioni di euro. Ma adesso se ne andrà. Dacché lo abbiamo letto su tutti i giornali, è stato annunciato il suo passaggio dalla Rai alle compagini della Nove. Credo davvero che con viva commozione gli italiani sentiranno struggente la mancanza di Fabio Fazio sulla Rai, con il suo salotto davvero splendidamente pluralistico, salotto ove trovavano spazio con mirabile equilibrio, tutte le correnti e tutti i diversi intellettuali della sinistra fucsia, l’unica a essere rappresentata. In effetti la trasmissione di Fabio Fazio si è sempre contraddistinta per essere il palcoscenico ideale del finto pluralismo, quello coerente con la civiltà dei consumi e con la sua tolleranza repressiva. E allora abbiamo visto negli anni succedersi sul palco fintamente pluralistico di Fabio Fazio, Roberto Saviano infinite volte con i suoi sermoni. Oltretutto insieme a Fabio Fazio se ne va dalla RAI anche Luciana Littizzetto sua fedelissima spalla le cui battute secondo qualcuno facevano anche ridere e approderanno insieme al Nove.

Il conduttore ci spiegherà magari, come sempre ha fatto, che la globalizzazione è il migliore dei mondi possibili e che l’immigrazione di massa senza controlli è un’imperdibile occasione di incontro multiculturale, che l’Unione Europea è una meraviglia da difendere e che la competitività senza frontiere costituisce il nostro sogno più grande, quello nel cui nome dobbiamo tutti continuare a sperare fervidamente. Insomma, l’attività di Fabio Fazio non cessa, semplicemente cambia canale, come usa dire ed egli rappresenta, è bene esserne consapevoli, la punta più avanzata della catechesi global liberista, la prova provante di ciò che gli intellettuali e i giornalisti, in massima parte sono gli araldi del consenso, i fautori del nuovo ordine mentale. Da un lato abbiamo la destra del danaro che pone le strutture per un’economia planetaria senza confini: deregolamentazione, privatizzazione, liberalizzazione. E dall’altra abbiamo appunto la sinistra fucsia del costume che pone le super strutture, cioè i quadri ideologici. Glorificazione dell’immigrazione di massa e dell’abbattimento di ogni frontiera dell’Unione europea e del no border. Insomma, la trasmissione di Fabio Fazio ne era espressione quintessenziale.

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