Famiglia tradizionale? Il parere di Meluzzi ▷ “Ecco le funzioni distinte di padre e madre”

“Auguri e figli maschi”: ecco quella frase che ai giorni d’oggi farebbe girare le scatole a più di qualcuno.
Il concetto di famiglia tradizionale sembra essere in questa fase storica un tabù.
E a parlare di famiglia e di polemiche viene subito in mente una scena che qualche anno fa, nel 2019, prese l’attenzione mediatica di tutto il Paese. “Dio-Patria-Famiglia: che vita de m…“. Era scritto su quel celebre cartello mostrato con grande fierezza dalla ex senatrice PD Monica Cirinnà in occasione della manifestazione dell’8 marzo a Roma.

Guai insomma a parlare di “valori”, perché, come piace dire ai più: “Siamo nel 2023”, come se “2023” fosse un’argomentazione valida a giustificare una generale e ormai solita cancel culture.
Come se l’avanzamento del tempo potesse automaticamente giustificare una generale dissacrazione.
A questo punto però bisogna allora farsi qualche domanda: sta davvero scomparendo la famiglia?
Di recente abbiamo infatti anche osservato come in Italia la natalità sia arrivata al minimo storico, lanciando così un allarme da non sottovalutare. In diretta ai nostri microfoni analizziamo il comportamento e l’atteggiamento sociale che gira intorno alla questione con lo psichiatra Alessandro Meluzzi.

Il ruolo genitoriale è un ruolo che deve essere esercitato – precisa Meluzzi – non può non essere esercitato.
E deve essere esercitato con intelligenza, con discrezione, con calma, ma anche con autorevolezza.
Non si può essere gli amici dei propri figli: bisogna essere i genitori dei propri figli.
Questa dimensione è una dimensione senza la quale si finisce nel caos fluido nel quale i veri padroni del mondo vogliono gettarci.
Non hanno bisogno né di padri né di madri, né di stati né di chiese, né di autorità.
Ma hanno bisogno di una mota indistinta che faccia dell’uomo un puro consumatore“.

Secondo lo psichiatra viviamo in un mondo dove il consumismo e i suoi padroni decidono cosa deve essere consumato.
Dove ogni cosa viene giustificata in nome di un “bene comune”.
Quando tu sarai ridotto a un robot controllato da un sistema dell’agenda 2030, è chiaro che tutto questo diventerà orrore allo stato puro.
Ci sono addirittura persone che vogliono sostituire la riproduzione umana
“.

Il futuro che prospetta Meluzzi per ciò che riguarda la sfera dell’individuo e della famiglia non è del tutto roseo.
E per certi versi ricorda un romanzo distopico del 1932: Il mondo nuovo di Aldous Huxley prevedeva proprio quello di cui Meluzzi parla.
Lo scrittore britannico racconta un mondo dove la riproduzione è controllata in laboratori e sale appositi.
Un mondo dove l’appartenenza ad una classe sociale prevale sui legami privati e familiari.
Una società che risponde allo slogan: “Ognuno appartiene a tutti“, affermazione che nella trama del romanzo costituisce una giustificazione per l’abolizione della famiglia tradizionale e non solo.