Migranti: sei sindaci del centrosinistra contro il Decreto Cutro, scoppia la polemica

Polemica rovente sulla questione migranti che fa capolino sulle prime pagine di tutti i giornali. Repubblica rilancia un appello di sei sindaci del centro sinistra che scrivono al Governo di essere contrari al Decreto di Cutro e, di conseguenza, alla norma che cancella la protezione speciale. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, dichiara: “Chiediamo una tregua o avremo tendopoli nelle città”.

Ma cosa sono le protezioni speciali? Quando un migrante arriva sulle coste italiane deve passare (per essere accolto) al vaglio di una commissione ministeriale che stabilisce se abbia o meno diritto all’accoglienza. Ci sono due forme di protezione riconosciute a livello europeo internazionale che stabiliscono se uno possa dirsi effettivamente profugo. Fino ad oggi noi abbiamo avuto una terza forma di protezione che è una protezione aggiuntiva, ossia questa “protezione speciale”, riformata nel 2020 che serviva a dare accoglienza e permesso di soggiorno a chi non rientrava nei canoni delle altre due protezioni. Il problema che non è mai stata realmente regolata e, alla fine, se n’è abusata dando il lascia passare a tutti, anche a criminali.

Ci fu una grossa battaglia per togliere questa protezione ai tempi di Salvini, nel 2020 è stata infatti cambiata: si da un permesso di due anni che può essere convertito in un permesso di lavoro. Ci sono dei dati però che indicano che questa non ha avuto successo. Dal 2020 in avanti, i permessi dati sono stati una media del 5% del totale. Repubblica evidenzia ancora le parole di Lepore “esistono permessi particolari in 18 paesi europei su 27“. Questi sono però diversi dalla protezione speciale e non tutti li hanno, la Francia ad esempio è particolarmente rigida su queste norme.
Si discute anche e soprattutto di contrasti politici rispetto a queste norme speciali. Il sindaco di Firenze Dario Nardella, ad esempio, ha firmato un appello evidenziando il problema dei minori non accompagnati e della futura integrazione.

C’è una seconda parte: un’ordinanza che mette a disposizione 5 milioni di euro per garantire strutture di accoglienza e che istituisce uno stato di emergenza. Il testo è stato disposto ieri dal Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Questo vale a dire che c’è un commissario, Valerio Valenti, Capo del Dipartimento per la libertà civile e l’immigrazione del Viminale, che può fare una serie di cose per velocizzare le procedure di accoglienza ma le regioni del centrosinistra non hanno firmato l’ordinanza. Il motivo è sconosciuto. Opporsi all’ordinanza che dà strutture e accoglienza è un problema di dibattiti ideologici e, almeno per questa volta, si dovrebbero lasciar perdere.