Mamma, mamma, Peppe me tocca!

Tirerò fuori un argomento che forse non vi aspettate. Parliamo di Nicolò Zaniolo. Ecco il nome che avete sentito poco nelle ultime ore negli ultimi giorni. Allora cerchiamo di colmare questa lacuna.
Scherzi a parte, questa è una storia che ha un fondo di amarezza come tutte le vicende nelle quali nessuno vince del tutto e potremmo anche dire che il torto sembra stare più da una parte.
Certamente perde il giocatore. Io però preferisco dire l’entourage del giocatore. Dietro un ragazzo di 23 anni ci sono ovviamente tutta una serie di impostazioni, direi anche consigli, risparmiabili. E c’è un particolare, l’ambizione su di sé è legittima e va ovviamente poi dimostrata dai fatt. Però la percezione di sé, sbagliata, è qualcosa che francamente a me dà anche malinconia. Ecco, quando si presume di sé qualcosa che ancora non è lecito presumere, qualcosa che ancora non è capitato, allora manca un pochino il senso della realtà.
Zaniolo è un giocatore che non può pensare di essere indispensabile, quando la Roma stessa sta dimostrando che lui ancora deve rendersi utile e non lo è stato.

Non solo una questione di gioco

Non voglio arrivare a dire che partite come quella di La Spezia, diciamo in sua assenza, denotano maggiore fluidità, grande cooperazione per quanto riguarda il reparto avanzato. Resta la gratitudine da parte del popolo romanista per quanto riguarda il gol di Tirana, che ormai è Cassazione.
Poi però è mancata la terra sotto i piedi al giocatore. Tra l’altro, scopriamo una cosa che un po’ già la sapevamo, però magari non ne conoscevamo bene l’intensità, la pervicacia: la voglia e l’ostinazione di Zaniolo nel manifestare il desiderio di voler andar via da Roma, da circa un anno a questa parte, che ora è ovviamente sulla bocca di tutti. Questa voglia si manifestava nel momento stesso in cui il pubblico della Roma pensava di aver sostituito con questo giocatore, senza fare paragoni altisonanti, alcuni totem del club. Pensava, il pubblico romanista, di aver instaurato una sorta di corrispondenza di amorosi sensi.

Capitolo Mourinho

Chi ha dominato dal punto di vista comunicativo la vicenda è stato Josè Mourinho. Lo Special One ha alternato parole apparentemente paterne, dai toni che sembravano voler smorzare le polemiche. Usando poi la mannaia, perché Mourinho è andato pesantissimo nel riparametrare quella che in questo momento è l’utilità di Zaniolo relativa, quello che è il valore tecnico assoluto di Zaniolo quando parla di impegno – che c’è sempre, indipendentemente se giochi bene o giochi male -. E quello che a questo punto il club si aspetta è che lui possa dare il massimo dalle possibilità del mercato attuale e del valore attuale di Zaniolo. Mourinho, anche per i toni che ha adoperato, è stato quello che ha messo un po’ la vera pietra tombale sulle possibilità di Zaniolo di continuare a cercare di essere grande a Roma. Non continuare ad essere grande perché ancora non lo era diventato del tutto. Ci sono stati episodi altisonanti – vedi la finale di Conference a Tirana contro il Feyenoord – di una rondine piuttosto robusta che però ancora non ha fatto primavera. Zaniolo la primavera di fatto non se l’è cercata. Tra l’altro un termine di paragone abbastanza efficace proprio in queste ore sono i pareri vari e variegati dei tifosi rossoneri del Milan sul web. Perché se il Milan dovesse alzare l’offerta, se l’accordo si dovesse trovare, si potrebbe trovare magari non mentre andiamo in onda con questa bacchettata ma chissà. Qualche giorno dopo, a 36 ore di distanza, c’è una certa soddisfazione di una parte del tifo rossonero. C’è curiosità, però non c’è l’apoteosi per l’eventuale arrivo di Zaniolo. Sono importanti anche le parole dei proverbi romani che a proposito di questa vicenda vengono citati: è stato non solo usato, ma direi finanche abusato, quello della sora Camilla, che tutti la vogliono e nessuno la piglia.

Una battuta ma non troppo

In questo senso io preferisco un modo di dire che si usava per definire il comportamento di certe fanciulle a Roma tanto tempo fa, quando da una parte si lamentavano: “mamma, mamma perché Peppe me tocca adesso?”
Il siparietto era questo. “Mamma mamma Peppe mi tocca!” lamentandosi apparentemente e poi di nascosto. Zaniolo mi dà l’idea, più che la sora Camilla, di essere la fanciulla che dice da una parte “mamma, mamma, Peppe me tocca!”. I tanti Peppe che si chiamino Tottenham, Fulham, Milan, Siviglia.
Ecco, non hanno l’animosità che la fanciulla Zaniolo si aspetterebbe da Peppe. Tra l’altro, a proposito di Siviglia, a questo punto prende corpo anche una possibilità – e anche questa è una mezza battuta al 50% – che Monchi la sua operazione più utile in assoluto per la Roma la compia dopo essere andato via da un bel po’ di tempo. Ripeto, è una battuta al 50%.