A sentire loro le ONG servono per fare girare i soldi. E meno male che lo dicono loro. Loro che in qualche modo sono stati pizzicati dalla magistratura belga per avere una montagna di soldi, non una mazzetta di poca roba, sacchi di soldi. Cifre impressionanti.
Uno si domanda: ma chi ha ancora una disponibilità di liquidità così importanti? O il narcotraffico oppure gli emiri. E infatti c’è una storia degli emiri che coinvolge il mondo dei buoni. Ci eravamo lasciati alle spalle un altro mondo dei buoni, sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica, stavolta di Latina, che coinvolge la moglie di Aboubakar Soumahoro. Ve lo ricordate? Il leader dei braccianti, il sindacalista forte, colui che è stato preso a prestito dalla sinistra in quanto campione costruito dalla sinistra stessa, il campione dell’umanità, l’uomo contro i cattivi, quelli che stanno sempre a destra. Però chissà come mai poi alla fine ti ritrovi col mondo dei buoni che così buono non è e allora devi fare i conti con i soldi, tanti della rete di Panzeri e della vicepresidente Kaili. E poi appunto la la Coop dei braccianti.

Sembra quasi che tutto questo mondo non possa perdere, proprio perché rappresenta i buoni senza se e senza ma, rappresenta i buoni e viene descritto dai Saviano, dai Marco Damilano dell’Espresso e poi Fazio e Propaganda live. Tutta quella cricca che ovviamente non potrà mai concepire l’idea che questo mondo possa bluffare, che possa essere meno buono di quello che vuole dare a vedere.

E allora vedi che i corruttori fanno bene ad andare dove i riflettori non si accendono. Ma i riflettori si accendono a destra dove ci sono i diavoli, dove ci sono i fascisti, dove ci sono i cattivi, quelli che respingono, quelli che non accolgono i peccatori.
Il mondo dei buoni senza se e senza ma deve stare a sinistra, perché così ce l’hanno raccontato per tanto tempo. Poi però li beccano in flagranza di reato, e allora così buoni non sono. Ma i corruttori fanno bene a puntare su di loro, perché costoro sono al riparo dai riflettori. Costoro sono al riparo da qualsiasi scoop giornalistico che possa anticipare i tempi della magistratura. Poi ti ritrovi che nelle ONG – tipo quella di Panzeri che doveva lottare in difesa dei diritti dei lavoratori – andavano ad elogiare il modello Qatar.

Il Qatar che diventa il modello per i diritti dei lavoratori, pensate un po’. Ecco, allora fanno bene perché lì non ci sono riflettori accesi. I cani da guardia del giornalismo non ci sono, non ci sono gli stessi politici di spicco, di nome, di rango che fanno parte del board di queste ONG. Per esempio Emma Bonino, che adesso dice di non saperne niente. Sicuramente non ne sapevi nulla cara Emma, però che cosa ci andate a fare? Ma perché volete prestare il vostro nome, la vostra faccia e poi non volete aprire gli occhi?

Allora vi do un consiglio: accettate soltanto quegli incarichi, anche a titolo gratuito, dove però sapete di potere svolgere un ruolo. Altrimenti mi dispiace ma non potete cavarvela con “ma io non lo sapevo“. Nessuno sa mai nulla: da Palazzo Marino al Comune di Roma nessuno sapeva della moglie di Soumahoro e della madre e quindi gli davano i soldi perché? Ovvio, “ma perché accolgono i braccianti”!
Eppure delle denunce c’erano già state, qualcosa era già accaduto prima. E perché quindi nessuno ha aperto le orecchie e non ha aperto gli occhi? Perché era troppo comodo. Perché vuol dire che in qualche modo metti in discussione il racconto dei buoni.
Allora ve lo dico: se oggi vi indignate per il Qatar, dovete pretendere di sapere la verità anche sul negoziato che riguarda i vaccini, perché lì sono ballati tanti, tanti miliardi. Lì c’è un business da capogiro e noi vogliamo sapere il motivo per cui il presidente della Commissione europea ancora non ha mostrato gli sms con l’amministratore delegato di Pfizer.

La Pietra di Paragone