Il Marocco fa la storia. Accede ai quarti di finale della coppa del mondo per la prima volta nella sua storia.
Nella splendida cornice di pubblico all’interno dell’Education City di Al Rayyan la nazionale nordafricana butta fuori la Spagna ai calci di rigore. Una partita del tutto priva di goal ma veramente densa di emozioni da una parte e dall’altra e piena di capovolgimenti di fronte.
La squadra guidata da Walid Regragui, non si è difesa solamente di fronte allo strapotere tecnico degli spagnolo. Anzi.
Ha affrontato le Furie Rosse senza paura a viso aperto, come d’altronde ogni partita affrontata dal Marocco in questo mondiale.
La partita è stata molto equilibrata come detto sia nei tempi supplementari sia nella ripresa.
Potremmo riassumere la stessa in tre immagini: Sarabia che al 118° di gioco prende il palo interno; sempre lo spagnolo che prende l’altro palo nella serie dal dischetto ed infine il portiere marocchino, Yassine Bounou, che ha parato due rigori.
È naturalmente diventato un mito nel suo paese, avendo sensibilmente contribuito a fare la storia accedendo per la prima volta in assoluto ai quarti di finale della competizione più importante.
Nulla può dirsi a Busquets e compagni che hanno come sempre fatto il loro gioco, tipico della loro identità inconfondibile. Con il senno di poi, anche se è sempre facile a posteriori, avrebbero potuto segnare meno nella partita iniziale per mantenere l’ispirazione alta, anche nelle partite che contano di più.
Alla vigilia Luis Enrique aveva sconfessato la possibile “paura rigori, sottolineando come fosse passato più di un anno dalla semifinale contro l’Italia. Aveva invitato i suoi giocatori a presentarsi in ritiro con 1000 rigori calciati ciascuno, perché a suo dire “è una questione di bravura“.

Non è andata così come ben sappiamo. La Spagna anche questa volta per la terza volta consecutiva esce da una competizione internazionale ai calci di rigore. Dal 2018 contro la Russia, alla finale contro l’Italia in Euro 2020, fino a ieri contro la selezione nordafricana.

Sicuramente il fattore emozionale continua a creare problemi agli uomini di Luis Henrique. Quantomeno per le Furie Rosse la paura del “non c’è due senza tre” è passato.
Complimenti allo straordinario Marocco.