Vincenzo De Luca, sulla pagina della Regione Campania e sulla sua pagina Facebook personale, ha preparato una locandina per promuovere il cessate il fuoco in Ucraina. In quella locandina è racchiusa tutta l’idiozia della strategia guerrafondaia e fintamente pacifista del centrosinistra italiano.
Attorno al cessate il fuoco appaiono infatti altre scritte: “Salvare le imprese e aiutare le famiglie“. Manca però la scritta “fermare le sanzioni alla Russia”, che sono quelle che stanno causando il tracollo economico di famiglie e imprese.

Quindi, se anche domani dovesse cessare il fuoco in Ucraina, come tutti noi auspichiamo, restano però le sanzioni alla Russia: il problema del caro energia che travolge famiglie e imprese non si risolve. Cosa ancora più grave è che chi come De Luca si professa in piazza Ambasciatore per la Pace, scrive sulla medesima locandina “Fermare Putin” e si schiera quindi apertamente non per la pace, ma per una delle due parti in conflitto. Esiste un’enorme differenza tra “fermiamo la guerra” e “fermiamo Putin”. E questo pare che nella sinistra italiana fintamente pacifista non lo abbia capito nessuno o facciano tutti finta di non averlo capito: la guerra la fermi con la diplomazia.

Se vuoi provare a fermare Putin al massimo devi far apertamente entrare in scena la NATO. E non credo che sia quello che volevano i pacifisti che lui stesso ha trascinato ipocritamente nelle piazze. E’ piuttosto quello che vogliono i leader del suo partito che manifestano per la pace inviando le armi.
Il problema però è che un ente regionale ed il suo presidente avranno sicuramente un ufficio di comunicazione. È ovvio quindi che questi che abbiamo elencato non sono errori nella scelta delle parole, ma sono la prova che per il centrosinistra italiano la pace in Ucraina passi attraverso la sconfitta di Putin sul campo. Ma questo ovviamente alimenta scelte che di fatto continueranno a radere al suolo quelle famiglie e imprese italiane che De Luca invece scrive di voler tutelare.

Quanta ipocrisia, quanta malafede, perché di questo si tratta. In alternativa dovrei pensare che l’uso reiterato di quella mascherina FFP2 dalla quale il governatore della Campania è ormai indivisibile crei un problema di ossigenazione al cervello. Sarebbe questo il motivo per cui vengono fuori poche idee e molto confuse.

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