Pace fiscale: ora si tirano le somme. I nodi vengono al pettine sulle tante promesse fatte in campagna elettorale, e in questo caso non sono nodi piacevoli per la squadra di governo.
Di sicuro non piacciono agli italiani e a quelle piccole e medie imprese che speravano finalmente in un po’ di stabilità. E invece così non è stato: il Governo ha deciso infatti di cancellare tutte le cartelle sotto ai 1000 emesse dal 2000 al 2015. Qual è il problema?
Chi aveva importi sotto i 1000 euro fino a quel momento le ha già rottamate. In caso contrario si tratta di contribuenti che non pagheranno probabilmente mai, dunque inattaccabili.

La sensazione è che si tratti di una manovra più d’abbellimento che di sostanza. La critica presentata è automatica: “Come fai a presentarti agli italiani come uno che vuole aiutare le imprese in difficoltà e poi a cancellare debiti da mille euro?“. Così Edoardo Montolli porta alla luce una delle prime e più grandi contraddizioni del governo Meloni: “Per le cartelle tra il 1 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022 sarà prevista una mini sanzione al 5% con una definizione agevolata mediante rottamazione o saldo e stralcio con la rateizzazione fino a 5 anni”.
Ovviamente in molti concorderanno col fatto che, se il testo della manovra venisse confermato, “saremmo oltre la burla”.

Tra le motivazioni probabili c’è la coperta corta imposta dall’Europa; d’altronde la premier per prima cosa ha rassicurato Europa e Stati Uniti, legittimando un sistema di imposizioni che non fa altro che generare malcontento: “Stiamo infilando la testa nel cappio e lasciamo che gli altri ce la stringano. E’ assurdo che nessuno dica niente sul fatto che l’Italia è l’unico Paese che ha chiesto una cifra spropositata e dopo l’Italia c’è solo la Romania, che ha chiesto 15 miliardi. Noi, di prestito, ne abbiamo chiesti 122!

Un dramma che poi sfocia nella vita reale. Cifre che hanno a che fare con la vita per le persone. Che, “ricordiamolo alla Meloni, non si suicidano per 1000 euro rateizzabili“.

L’intervista di Francesco Borgonovo.