Seppure a breve inizierà il summit di Bali e il Premier Giorgia Meloni si trova già in Indonesia, le polemiche francesi rimbombano ancora nelle orecchie del Premier, in procinto di incontrare Biden e Xi Jinping.

Sui migranti “dovete scegliere tra la linea del dialogo e quella di Matteo Salvini“. Il messaggio recapitato dall’Eliseo all’Italia è chiaro e netto, ma la narrazione per cui c’è una linea chiusurista – alla Salvini – e una trattativista va smontata.
Già perché in realtà una vera scelta tra le due opzioni non c’è. Ammettiamo per un attimo che la libertà di poter scegliere ci sia: se questo fosse vero negli ultimi dieci anni avremmo ottenuto qualcosa, quando invece non abbiamo ottenuto assolutamente nulla, perché il famoso sistema di redistribuzione dei migranti a cui accenna la Francia prevede solo la distribuzione dei profughi (immigrati regolari), non dei clandestini.
In più questa presunta linea sovranista, cattiva, chiusurista, a metterla in pratica sono stati per primi i francesi; l’hanno fatto i tedeschi quando accordandosi con Erdogan hanno messo sul groppone UE dieci miliardi di euro, quindi?

Quindi questa manfrina dei francesi suona quantomeno ipocrita, perché se volessimo fare davvero qualcosa di buono attueremmo una politica africana seria.


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