La situazione sta letteralmente degenerando, dacché è sempre più evidente che non si tratta di una guerra limitata all’area russa e ucraina, ma in realtà parliamo di una faglia sismica tra Oriente e Occidente, con il liberal-capitalismo da una parte davanti a Russia e Cina unite contro l’imperialismo statunitense.
Così leggiamo sull’ANSA: “Parlamento UE, Unione prepari risposte in caso di attacco nucleare russo. Relazione votata con 504 voti a favore, 26 contrari e 36 astensioni“.

Sempre più insomma la situazione sembra precipitare verso l’abisso, ammesso che non siamo già in fase di caduta libera.
Sotto questo riguardo possiamo dirlo senza tema di smentita: camerieri di Washington, i politicanti Ue ci stanno letteralmente trascinando nell’abisso.
Lo fanno – questo è il punto – per servire in maniera ligia e rigorosa il padronato washingtoniano. Sì, perché l’Unione Europea e i suoi Stati membri non avrebbero alcun interesse a entrare in conflitto con la Russia, e non solo perché essa è tradizionalmente un partner commerciale di prim’ordine per l’Europa.
L’Europa è anche la parte più vicina al conflitto: a differenza degli USA, che comandano a distanza, l’Europa confina con il mondo orientale, sicché in caso di guerra si troverebbe per prima in una condizione davvero perniciosa.

Non ci stancheremo di ribadire che l’Ue avrebbe dovuto cercare da subito di far valere una posizione diplomatica, di dialogo, di relazione distesa, provando a far sedere le due parti in conflitto al tavolo delle trattative. Invece l’UE si è dimostrata una volta di più la negazione dell’Europa, del dialogo e della retorica della pace perpetua di cui scriveva Kant.
L’Unione Europea è invece una colonia senz’anima di Washington che agisce a mo’ di burattino, quasi come un cameriere in livrea che esegue gli ordini che il padrone impone da oltreoceano.

Ecco perché se volessimo trovare l’immagine più perfetta per descrivere questo modus operandi, la troveremmo leggendo I Promessi Sposi. Nel capolavoro di Manzoni Don Abbondio viene infatti presentato come “un vaso di terracotta in mezzo a vasi di metallo”, vasi che con i loro scontri non fanno altro che danneggiare il vaso di terracotta.
Ebbene, come Don Abbondio l’UE manca di coraggio, ma al tempo stesso è la parte più debole in mezzo ai potenti, Russia e USA in primis. Possiamo già dire senza tema di smentita che non sappiamo chi vincerà questa guerra, che continua a surriscaldarsi, ma sappiamo chi l’ha già persa: il vaso di terracotta, l’Europa, che per servire Washington fino in fondo sta sacrificando sé stessa, esponendosi financo al rischio di bombardamenti pericolosissimi, e magari anche alla minaccia nucleare.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro