Tempi difficili quelli che stiamo vivendo. Tra crisi economiche, emergenze sanitarie, guerre e politiche mondiali poco rassicuranti, sono in molti a pensare che ciò a cui stiamo assistendo altro non è se non il segno di fratture insanabili per la storia dell’umanità. Il Professor Alessandro Meluzzi si è sempre mostrato piuttosto scettico rispetto alle speranza di un’inversione di tendenza, più ottimista invece il Dottor Vanni Frajese, convinto che dopo aver toccato il fondo si debba per forza risalire.

“Credo che la maggior parte della gente non abbia coscienza di come funzioni il sistema economico, con dei privati che stampano pezzi di carta che poi chiamiamo ‘soldi’ e che un tempo erano vincolati a beni reali come l’oro, mentre oggi sono del tutto svincolati. Come mai nasciamo in questo sistema e la maggior parte delle persone non si chiede come funziona? Rimango sorpreso quando un sacco di economisti non sono in grado di osservare la realtà che si trovano a studiare. Mi sembra che venga data una versione assolutamente ipocrita di un sistema che sembra oggettivo, senza rendersi conto che è truccato fin dall’inizio. Credo, quindi, sia inevitabile il fallimento di questa società e di questo sistema economico per come è stato messo in piedi dalla Rivoluzione Francese in poi.

La maggior parte delle persone non vuole vivere come uno schiavo, come un criceto dentro la ruota. Viviamo in un momento in cui sembra che chiuderà tutto a causa dell’energia, del gas e dei soldi, ma i soldi per mandare le armi all’Ucraina le abbiamo. Continuo a pensare che è tutto talmente folle che non si possa far altro che guardare quello che succede, cioè il crollo della nostra civiltà”.